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Musica per ogni generazione al Festival di Sanremo

Musica per ogni generazione al Festival di Sanremo 10

SANREMO La 72ª edizione del Festival di Sanremo sarà ricordata per aver macinato record di ascolti a ogni serata e per aver fatto brillare per una sera, di volta in volta, un nuovo personaggio.

Si è cominciato con i Maneskin per continuare con il monologo contro il razzismo di Loredana Cesarini e il ricordo di Falcone e Borsellino fatto da Saviano. Il venerdì con un “non perdiamoci di vista” si sono affrontate le disabilità visive con Maria Chiara Giannetta, per non dimenticare i tanti riferimenti sia degli artisti che, in particolare di Drusilla Foer tra i presentatori, dell’accettazione del diverso nelle sue varie accezioni.

Soddisfazione fra gli esercenti pubblici, addetti al turismo ed euforia tra gli addetti all’organizzazione tanto da far affermate al sindaco di Sanremo Alberto Biancheri, che il prossimo anno si farà il botto, sempre in compagnia di Amadeus come direttore artistico.

La speranza è stata più volte espressa nei termini usati per descrivere questo Festival come quello della rinascita anche se nelle vie classiche della manifestazione e attorno al teatro la gente non poteva fermarsi se non distanziati e una sola fila vicino alle transenne, mentre gli altri erano invitati a non stazionare; dove a vigilare sulla città, oltre alle forze dell’ordine, anche l’importantissimo e apprezzato hub della Croce rossa italiana dove i volontari, per tutta la settimana, hanno effettuato i tamponi gratuiti a migliaia di cittadini e fan giunti per la rassegna.

Un Festival che è diventato un gioco che ha coinvolto milioni di persone e che sul palco ha visto alternarsi gesti inusuali come mostrare tatuaggi nascosti, fare piegamenti, mandare baci, cambiare testo alla canzone tanto da rasentare la squalifica o pronunciare parole a molti incomprensibili come ad esempio “papalina” o “zia Mara”, tutto per guadagnare punti per il Fantasanremo.

Un Festival che ha proposto musica per ogni generazione che si è riflessa nella classifica delle varie serate che comprendeva Gianni Morandi, vincitore con Jovanotti di quella dedicata alle cover dove hanno proposto un medley dei loro successi, per la fascia degli amanti della musica dagli anni settanta in poi, Elisa per la fascia degli anni duemila e Mahmood & Blanco per i più giovani.

I premi sono andati: premio della critica Mia Martini a Massimo Ranieri con Lettera di la dal mare, premio sala stampa Lucia Dalla a Gianni Morandi con Apri tutte le porte, il premio Sergio Bardotti per il miglio testo a Fabrizio Moro con Sei tu, il premio Giancarlo Bigazzi sui voti dei componenti dell’orchestra è andato a Elisa con O forse sei tu.

Brividi la canzone vincitrice, proprio di Mahmood & Blanco, racconta di come a volte ci si senta sbagliati pur donando completamente il proprio amore “A volte non so esprimermi/e ti vorrei amare, ma sbaglio sempre/e ti vorrei rubare un cielo di perle”.

Pierangelo Vacchetto

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