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La corsa alla Provincia: Carlo Bo è il possibile outsider alla presidenza

Carlo Bo
Carlo Bo

POLITICA Tra i Comuni della Granda sarà una primavera calda dal punto di vista politico, che si chiuderà con l’elezione dei nuovi sindaci di Cuneo, Mondovì e Savigliano a cui seguirà la fine del mandato di Federico Borgna, primo cittadino del capoluogo, non più ricandidabile come presidente della Provincia.

Dopo l’elezione del Consiglio provinciale avvenuta lo scorso dicembre i circa 2.800 amministratori dei Comuni saranno di nuovo chiamati alle urne. Non c’è ancora una data, ma verosimilmente si voterà entro l’inizio dell’estate, in ogni caso, a seguito delle comunali.

È un momento decisivo, se si pensa che la Provincia detiene una serie di competenze di primaria importanza: dalle strade alle scuole, per passare a temi specifici come la gestione del ciclo idrico. È chiaro che, dopo due mandati in cui il ruolo è stato ricoperto dal sindaco di Cuneo, gli altri territori aspirano ad accaparrarsi il posto.

Ci sono diversi nomi che circolano da mesi, a partire dal sindaco di Saluzzo Mauro Calderoni, che rimane il più quotato per il centro-sinistra. Per la fazione opposta, ricorre da mesi il nome di Marco Perosino, primo cittadino di Priocca e senatore tra le file di Forza Italia. Ma, proprio tra i rappresentanti dello stesso partito, c’è un altro nome che sta prendendo sempre più quotazioni e sul quale sembrano convergere parecchi amministratori di Langhe e Roero: è quello di Carlo Bo, primo cittadino di Alba. Fino a oggi restio a esprimersi anche su un’eventuale seconda candidatura a sindaco, pare essere in pole position per la corsa alle elezioni provinciali.

Partito in sordina e affiancato da alcuni assessori che non si sono risparmiati in fatto di colpi di scena, si è più volte mosso a livello provinciale. Si pensi all’annosa questione della gestione del ciclo idrico, ma anche alla firma della convenzione per la realizzazione del terzo ponte. Negli scorsi mesi, è stato anche protagonista della polemica tra Cuneo e Alba per il ruolo di ospedale hub della provincia: in quel caso, Bo ha sostenuto che anche il nosocomio di Verduno potesse aspirare a diventare un’eccellenza.

«Arriviamo da due mandati di Borgna che ha lavorato nel miglior modo possibile e con il quale è stata una fortuna poter collaborare in questi anni», commenta Bo, che abbiamo interpellato sul tema e che per il momento preferisce non esprimersi. «Di certo serve proseguire sulla strada fin qui tracciata, lavorando per unire e per valorizzare tutte le aree: penso che sia importante parlare di questo, piuttosto che di colori politici o di campanilismi».

Se Bo scegliesse di correre per la Provincia sarebbe inevitabile la sua ricandidatura a sindaco di Alba, visto che il ruolo provinciale deve essere ricoperto da un sindaco in carica. E, dal momento che i centri con un numero consistente di abitanti non sono molti, il cerchio dei possibili candidati è decisamente ristretto.

Francesca Pinaffo

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