Alba: l’Aca sollecita la realizzazione della Casa della salute

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L'assessore Icardi con il Consiglio dell'Aca

SOTTO LE TORRI L’assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Luigi Icardi, è stato ospite venerdì scorso del Consiglio direttivo dell’Associazione commercianti albesi (Aca). Al centro dell’incontro i temi della sanità, compresa la campagna vaccinale alla quale Aca, insieme al poliambulatorio San Paolo, ha dato un consistente aiuto con sedicimila somministrazioni nel proprio centro. L’ex sindaco di Santo Stefano Belbo ha parlato dei vari aspetti dell’operatività regionale legata alla gestione della pandemia, che ha portato a delineare l’attuale situazione di allentamento delle restrizioni. L’occasione è stata propizia per affrontare anche il tema della riorganizzazione della sanità territoriale. Gli eventi dell’ultimo biennio hanno indotto la politica regionale a riflettere sulle carenze che l’emergenza ha evidenziato, spingendo la nuova configurazione degli assetti. Ormai avviato il cammino dell’ospedale di Verduno, la progettualità riguarda ora i presìdi cittadini e periferici, le cosiddette “case della salute”, presso le quali la cittadinanza potrà trovare servizi sanitari.

Ad Alba resta ancora da realizzare il presidio, nel sito attualmente occupato dall’ex ospedale San Lazzaro. Qui la Regione Piemonte ha rinunciato a riscuotere dall’Asl Cn2 i proventi della vendita all’asta andata deserta, mentre la fondazione Crc ha da tempo dato la disponibilità a finanziare la ristrutturazione. Il presidente dell’Aca Giuliano Viglione: «È quanto mai urgente che il procedimento si sblocchi perché l’area del San Lazzaro”, svuotato quasi completamente di servizi e personale, rischia di andare incontro ad un rapido degrado. Il tessuto commerciale di quella porzione di città aveva già subito le conseguenze  della chiusura del tribunale, oggi in parte mitigate dal riutilizzo dei locali del Palazzo di Giustizia. La crisi in atto e la pandemia hanno se possibile aggravato la situazione, per cui un recupero edilizio, architettonico e funzionale della porzione urbanistica che fu dell’ospedale potrebbe dare nuovo impulso ad un’area albese molto vasta inserita nel contesto del centro storico. Senza tralasciare, ovviamente, sia le ricadute in termini di prestazioni sanitarie alla popolazione locale, sia la maggiore sicurezza percepita nel momento in cui la zona tornerà ad essere molto frequentata ed anche esteticamente più gradevole».

l.g.

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