Le speranze per la riattivazione della ferrovia Asti-Alba

Il comitato per la riattivazione della ferrovia Alba-Asti scende in piazza sabato

FERROVIA La linea ferroviaria Alba-Nizza Monferrato, sospesa nel 2010 a causa di problemi alla galleria Ghersi, è stata inserita tra le 26 tratte ferroviarie italiane che potranno tornare in servizio a uso turistico o essere potenziate per la loro valenza storica.

L’elenco è contenuto in un apposito decreto del Mims, il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile: ad approvarlo, lo scorso 30 marzo, la Conferenza Stato-Regioni. Dal punto di vista finanziario, i fondi che si punta a investire derivano dal piano complementare al Pnrr (Piano nazionale di ripresa e di resilienza).

Ne abbiamo parlato con l’assessore regionale ai trasporti Marco Gabusi: «L’elenco riguarda la riattivazione della tratta ferroviaria con scopi turistici. Nei mesi scorsi, l’Asti-Alba è stata anche proposta per una sperimentazione per l’utilizzo dei treni a idrogeno. Ma, se si pensa che in Italia non esiste ancora un quadro normativo certo, è evidente che parliamo di tempistiche dilatate». Una speranza per la ferrovia delle colline Unesco arriva invece dal contratto che la Regione siglerà con Rete ferroviaria italiana, per un importo di 150 milioni di euro per i prossimi dieci anni: «Non solo potremo pensare a mantenere i servizi esistenti, ma anche alla riattivazione di linee sospese. Effettueremo le opportune valutazioni, ma l’Asti-Alba parte da buone premesse, visto che era tra le due linee sospese con il maggior numero di passeggeri».

Nulla di certo, ma si riaccendono le speranze per un’infrastruttura importante per turisti, studenti e lavoratori, come sottolinea il sindaco albese Bo: «Il nostro obiettivo è che la ferrovia torni a essere attiva, non solo a scopi turistici».

f.p.

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