NIELLA BELBO Chicchi di grandine delle dimensioni di una castagna, il lavoro di un anno distrutto in poche decine di minuti: «È successo sabato sera (il 28 maggio) il temporale ha colpito una fascia larga un chilometro, partendo dal Belbo a risalire la collina. In venti giornate di noccioleto, in località Piani, non sono rimaste nemmeno le foglie: le poche nocciole ancora sulla pianta sono ammaccate e sicuramente cadranno». A parlare è Matteo Cora: il giovane assieme al padre, è un produttore di tonda gentile, un mestiere divenuto difficile, negli ultimi anni. «La grandinata ha intaccato anche il legno delle piante», i danni non sono solo nell’immediato «nei prossimi due anni le piante produrranno di meno».
Il suo non è l’unico appezzamento colpito, «i sindacati agricoli ci hanno consigliato di presentarci in Comune e riferire della situazione. Forse verrà aperta una richiesta di calamità e potremo compensare, in parte, questo disastro». Agli eventi climatici estremi si aggiungono i danni degli ungulati, ormai una costante, «lo scorso anno su 13 giornate di noccioleto i cinghiali hanno spezzato 600 rami fruttiferi con decine di migliaia di euro di danni. Così si lavora per nulla», conclude il giovane.
Davide Gallesio