Asti-Cuneo: i cantieri chiudono per l’autunno

INFRASTRUTTURE Il lotto 2.6b dell’autostrada Asti-Cuneo, da Roddi a Verduno, sarà consegnato con un ulteriore anticipo rispetto ai tempi preventivati: alla buona novella si contrappone la situazione del lotto 2.6a, da Verduno a Cherasco, incagliato a livello ministeriale e in attesa dell’esito della valutazione di impatto ambientale.

Di questi e altri punti principali ha trattato, nei giorni scorsi, la riunione del Comitato di supporto per l’autostrada che raduna, periodicamente, Regione, Comuni interessati e società concessionaria per fare il punto sull’avanzamento dei cantieri. Spiega il sindaco di Alba Carlo Bo, fra i partecipanti all’incontro: «La società Asti-Cuneo ci ha anticipato la probabile ultimazione dei lavori, sul tratto in costruzione, nell’arco di tre o quattro mesi, quindi entro l’autunno, diversamente dalla scadenza prevista di fine 2022. La concessionaria ha tutto l’interesse a terminare al più presto l’opera: per questo ha messo in campo un vasto dispiegamento di forze».

Asti-Cuneo: i cantieri chiudono per l’autunno

Circa il lotto 2.6a, che comprende anche il discusso viadotto esterno, ai piedi della collina di Verduno, spiega Bo, «c’è cauto ottimismo sui risultati della valutazione di impatto ambientale e anche sulle tempistiche: la Regione monitora costantemente l’avanzamento della procedura a Roma».

Nel corso dell’incontro del Comitato si è affrontato anche un tema rimasto fino a oggi in secondo piano: il divieto di circolazione imposto ai mezzi agricoli sulla tangenziale di Alba, nel momento in cui l’opera verrà inglobata nel tracciato autostradale. L’interdizione, prevista dal Codice della strada, rischia di causare disagi al traffico locale albese: trattori e altre macchine d’opera, infatti, dovranno riversarsi sulla viabilità utilizzata prima della costruzione della tangenziale.

Conclude il sindaco Bo: «La situazione rischia di complicarsi, soprattutto nei periodi di punta della stagione agricola, a partire dalla vendemmia. Una soluzione, però, è difficile trovarla: la tratta diventerà a tutti gli effetti autostrada». La questione è stata portata all’attenzione del Comitato: «Si è iniziato a ragionare di possibili opzioni, come una deroga, ma non è certo un’ipotesi semplice da portare a termine. In ogni caso, non demorderemo dal nostro impegno».

Il terzo ponte e la tangenziale Est, potrebbero mitigare il problema, «ma i tempi di realizzazione di queste infrastrutture non sono immediati e occorrerà trovare un’altra soluzione in tempi brevi».

f.p.

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