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Droga: nel 2021 sono cresciuti gli assuntori (INCHIESTA)

Droga: nel 2021 sono cresciuti gli assuntori (INCHIESTA)

DIPENDENZE «Se una persona cerca droga, anche ad Alba, ci mette pochi minuti per avere un contatto e procurarsela». Lo afferma, seduto al tavolo di un bar nel centro storico, senza troppi giri di parole, un ventenne. Il nostro interlocutore tiene a precisare di non essere mai stato attratto dagli stupefacenti, ma di avere amici che li consumano abitualmente. «Sono ragazzi a prima vista insospettabili, lontani dagli stereotipi sugli assuntori di droghe: studenti universitari o neolavoratori con buone prospettive, hanno una situazione economica stabile, una macchina nuova e sembrano divertirsi così».

Fra i giovani, «in certi ambienti, circola soprattutto cocaina, ma penso che si possa trovare di tutto senza troppa fatica, compresa l’eroina». Dopo un 2020 in cui i dati degli utenti presi in carico dai servizi per le dipendenze delle aziende sanitarie erano scesi – non per una reale diminuzione dei consumi ma perché i vari lockdown hanno isolato ancora di più le persone – i dati del 2021 rappresentano un ritorno alla normalità anche da questo punto di vista. Il discorso non vale solo per le droghe, ma anche per altri tipi di dipendenze, emerse in modo più evidente tra giovani e giovanissimi: un effetto diretto, sembra, della pandemia, anche se il sommerso rimane molto consistente.

Alla lotta contro le dipendenze è stata dedicata una ricorrenza, la Giornata mondiale contro l’abuso e il traffico illecito di droga, celebrata il 26 giugno. Per l’occasione abbiamo fatto il punto della situazione locale con Angela Menga, responsabile del Servizio dipendenze patologiche dell’azienda sanitaria locale Cuneo 2. «Eccettuato il 2020, durante il quale abbiamo avuto un calo degli utenti presi in carico, il 2021 ha segnato una ripresa, in linea con la tendenza di lieve crescita degli ultimissimi anni», spiega la responsabile.

In realtà, i dati «indicano solo una minima parte degli assuntori: di solito, si rivolge a noi chi ha già manifestato una certa criticità o è incappato nella giustizia per varie ragioni». Dall’altro lato, permane «un sommerso che è molto difficile quantificare: parliamo di persone per le quali il consumo rimane prevalentemente ludico o occasionale, senza sfociare in manifestazioni problematiche, evidenti dal punto di vista fisico. In altri casi si tratta di persone convinte di poter gestire il loro problema senza rivolgersi ai servizi».

Un iter talvolta lento che passa «dalla diffidenza alla difficoltà personale, fino al riconoscimento di dover affrontare un problema», conclude Angela Menga.

Piemonte: sequestrate, in un solo anno, più di tre tonnellate di cocaina e cannabis

Nei giorni scorsi, in occasione della Giornata mondiale contro l’abuso e il traffico illecito di droga, è stata presentata al Parlamento la Relazione annuale sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia. Rispetto al 2020, nel 2021 si è registrato un incremento del 54 per cento dei sequestri di droghe, a fronte di una diminuzione del 6,5 per cento delle operazioni antidroga condotte dalle Forze dell’ordine. Delle 91 tonnellate di stupefacenti confiscate, il 74 per cento era cannabis, il 22 cocaina e poco più dell’1 per cento eroina e oppiacei. Ferme allo 0,2 per cento le sostanze sintetiche. In Piemonte, sono stati sequestrati, per l’esattezza, 3.100 chilogrammi di sostanze, pari al 3,6 per cento della droga scoperta in Italia: in proporzione agli abitanti sono 98 chilogrammi ogni 100mila piemontesi tra i 15 e i 74 anni. Lo spaccio, in Italia, implica una spesa di 14,8 miliardi di euro: il 44 per cento attribuibile al consumo dei derivati della cannabis e il 30 per cento all’utilizzo di cocaina (la stima si riferisce al 2020, l’ultima annualità disponibile).

Tornando al 2021, sono state più di 30mila le persone trovate in possesso di sostanze stupefacenti o psicotrope: il 9 per cento erano minorenni, il 30 aveva tra i 18 e i 24 anni; se si guarda al tipo di droghe consumate il 72 per cento delle segnalazioni riguardava l’uso di cannabis, il 20 la cocaina. I reati penali correlati agli stupefacenti sono stati 30mila, il 3 per cento commessi da minorenni: il 4 per cento di questi ultimi aveva 14 anni, l’età più bassa a venir riscontrata.

Droga: nel 2021 sono cresciuti gli assuntori (INCHIESTA) 1Un altro approfondimento che pone in rapporto la droga con i giovani è stato pubblicato dall’Osservatorio sulle dipendenze della comunità di San Patrignano, una delle più importanti in Italia e in Europa. In questo caso i dati si riferiscono alle analisi effettuate sui 327 ragazzi e ragazze entrati nella struttura tra maggio 2021 e aprile 2022. Spiegano, nelle prime righe, gli estensori dello studio: «Gli accessi sono in risalita rispetto all’anno precedente, ma si confermano le tendenze degli anni passati, per quanto riguarda le tipologie di sostanze utilizzate».

La cocaina è la più consumata dall’utenza analizzata: ne ha fatto uso il 94,8 per cento delle persone entrate a San Patrignano, seguita dalla cannabis. L’eroina si attesta al 42,2 per cento dei casi, mentre continua a diminuire la quota di utenti assuntori di sostanze per via iniettiva: sono il 22 per cento dei nuovi ingressi, una cifra in costante calo, se si pensa che nel 2015 era pari al 42 per cento. In lieve contrazione anche l’utilizzo delle droghe sintetiche, con l’ecstasy utilizzata dal 44 per cento dei giovani accolti: anfetamine, ketamina e allucinogeni si aggirano su percentuali fra il 25 e il 27 per cento; molto frequente anche la poliassunzione.

Stupefacenti ma non solo: il 35,5 per cento dei giovani arrivati a San Patrignano faceva anche un uso patologico di alcol; il 33 era solito praticare il binge drinking, cioè l’assunzione di massicce quantità di alcol in un lasso di tempo molto breve. In alcuni casi, è emersa anche la combinazione tra tossicodipendenza e ludopatia.

L’aspetto più rilevante sollevato dall’Osservatorio di San Patrignano è la quota di minorenni entrati in comunità: il 10 per cento del totale. Hanno tra i 15 e 18 anni e gran parte di loro aveva già provato la cocaina, quasi tutti fumavano cannabis, alcuni avevano alle spalle una storia di dipendenza dall’eroina.

Dipendenze: ragazzi e over 40 sono i gruppi più interessati

Angela Menga è la responsabile del Servizio dipendenze patologiche (Serd) dell’Asl Cuneo 2. Le abbiamo posto alcune domande sul consumo degli stupefacenti fra i giovani di Albese e Braidese.

Quanti pazienti ha preso in carico il vostro Serd nell’ultimo anno?

«Fra le sedi di Alba e di Bra, abbiamo seguito 941 persone. Il 53 per cento di loro aveva problemi con le droghe, per lo più con gli stupefacenti più diffusi: eroina, cocaina e cannabinoidi. Nel 32 per cento dei casi si trattava di alcolisti, mentre un 5,6 per cento è affetto da ludopatia; il rimanente 4 per cento erano tabagisti».

C’è una prevalenza delle patologie per fasce d’età?

«Il gruppo più rappresentato è quello tra i 40 e i 49 anni, con 275 persone seguite per dipendenze patologiche, ma ci sono anche 226 cinquantenni e 189 trentenni. Indicativi anche i dati per quanto riguarda i giovani: 124 dei pazienti seguiti hanno tra i 20 e i 29 anni, a loro si aggiungono 37 ragazzi tra 15 e 19 anni. Sono di meno gli over 60, con 90 utenti presi in carico».

Quali sono le ultime emergenze in fatto di dipendenze?

«Fra i più giovani è aumentato il consumo degli oppioidi inalati. Fra le altre dipendenze, il gioco d’azzardo on-line è una tendenza piuttosto recente, così come le patologie connesse a Internet. Si tratta di problematiche molto presenti, anche se trattate in minima parte dal nostro servizio, perché non emergono. Notiamo, inoltre, che è mutata la percezione del consumo di sostanze in sé, diretta conseguenza di un modello sociale che diffonde la mercificazione nelle nostre vite, basti pensare ai beni o alle relazioni. Con questi presupposti, per alcune persone è difficile sviluppare un atteggiamento critico verso l’assunzione di droghe e, in generale, verso i comportamenti rischiosi».

A proposito di giovanissimi, l’aumento degli utenti presi in carico è rilevante anche nel nostro areale?

«I casi sono pochi, legati soprattutto a segnalazioni da Prefettura e Procura. Fra le dipendenze più diffuse, tra i giovani, troviamo alcol e cannabinoidi, ma il fenomeno più rilevato è, senza dubbio, il policonsumo, con la combinazione di più dipendenze».

Stupefacenti: il boom delle sostanze sintetiche

Fra i fenomeni legati al consumo di stupefacenti, riscontrati nel nostro areale dal Servizio dipendenze patologiche dell’Asl Cuneo 2, a destare preoccupazione è il ricorso alle sostanze sintetiche o chimiche: molecole, come l’acido lisergico (Lsd) o l’ecstasy (Mdma) ottenute da costituenti psicoattivi che non derivano, come nel caso di altre droghe molto diffuse, da elementi naturali.

Spiega Angela Menga responsabile delle due sedi del Serd, attive ad Alba e Bra: «Le droghe chimiche hanno una certa diffusione e i nostri servizi fanno fatica a intercettarle perché mutano in continuazione. Se guardiamo ai giovanissimi, anche il mondo della scuola segnala un aumento dei casi di adolescenti e studenti in difficoltà, dal punto di vista personale e relazionale». Sono cresciute «le segnalazioni di stati d’ansia e di attacchi di panico, come effetto delle gravi problematiche sperimentate da noi tutti negli ultimi due anni, con conseguenze anche sui settori più giovani della popolazione. Per alcuni, anche in questo caso, le sostanze possono rappresentare una via di fuga, ma anche un lenitivo verso la sofferenza».

Francesca Pinaffo

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