SOTTO LE TORRI Con le elezioni per il rinnovo dei comitati di quartiere previste per l’11 settembre, alcuni presidenti hanno evidenziato difficoltà nell’incontrare gente disponibile a candidarsi. Ce ne parla Gianfranco Cassinelli, presidente del comitato San Cassiano: «Salvo sorprese, saranno riconfermati gli attuali nove membri, visto che nessun altro vuole farlo. Noto nella popolazione un grande interesse nel voler, giustamente, sollecitare i lavori nel quartiere, ma non c’è la disponibilità nel volersi impegnare concretamente».
Continua Cassinelli: «Mi amareggia soprattutto che i giovani non siano interessati, mentre si impegnano per altre realtà. Si tratta di una grande opportunità per impratichirsi nelle dinamiche della vita pubblica, attraverso una forma di volontariato rivolto a tutta la comunità. In vista delle elezioni, il Comune si era impegnato ad avviare una campagna informativa, volta a sensibilizzare la popolazione sulla partecipazione attiva ai comitati: per ora, in realtà, non si è fatto molto». Anche al quartiere Piave si evidenziano problemi analoghi. Secondo Elio Gerlotto, eletto presidente dopo la scomparsa di Leopoldo Cane, «siamo rimasti in pochi e qualcuno ha espresso la volontà di non ricandidarsi. Il quartiere è un tramite tra le istanze dei cittadini e l’Amministrazione comunale: avremmo bisogno dell’impegno di forze nuove, soprattutto giovani».
Dal Centro storico, il presidente Attilio Cammarata è scettico soprattutto sulla gestione delle future elezioni: «L’11 settembre è una data troppo vicina, da parte del Comune sarebbe stato opportuno organizzare riunioni pubbliche per parlare del tema e non soltanto imporre un termine. Soprattutto, ritengo importante far conoscere cosa sia un quartiere: spesso lo si confonde con la politica partitica. Il nostro è sì un atto politico, ma nel senso più alto del termine, ossia la gestione della polis».
Cammarata, al termine del secondo mandato da presidente, data la modifica allo statuto dei quartieri approvata a marzo non potrà più ricandidarsi: «Continuerò il mio impegno, se eletto, come consigliere. Ritengo opportuno ricandidarmi per un discorso di continuità, per portare avanti quanto già iniziato e per spirito di servizio. Penso comunque sia errato porre questo limite, anche considerando il fatto che, ora, i sindaci dei Comuni sotto i quindicimila abitanti possono continuare per tre mandati. Tra l’altro, noi siamo soltanto un organo consultivo, non abbiamo potere gestionale».
Da parte di Cammarata c’è spazio anche per un’amara constatazione: «Gli stessi che parlano di rinnovamento sono in politica da sempre. Non capisco questa acredine nei nostri confronti da parte del sindaco e di alcuni consiglieri comunali. Anzi, sinceramente, penso che a loro dei quartieri non sia mai importato nulla. Tutto ciò non invoglia i cittadini a candidarsi. Non vorrei che, alla fine, i partiti politici catapultassero qualcuno dei loro nelle liste giusto per occupare lo spazio. Come dicevo prima, il comitato di quartiere è utile per fare pratica politica, ma intesa in un’altra maniera».
Davide Barile
Arriva il nuovo regolamento per i consigli
Sono stati tanti i temi dibattuti durante la riunione dei comitati di quartiere tenutasi nella mattinata di sabato 9 luglio alla presenza del sindaco di Alba Carlo Bo, dell’assessore ai lavori pubblici Massimo Reggio e di Alessandro Cane della cooperativa Erica.
Nella stessa occasione è stato presentato ai dodici rappresentanti dei quartieri albesi il regolamento per le elezioni dei consigli, le quali sono state indette dal sindaco in accordo con il comitato promotore e il consiglio uscente. In ciascun quartiere le votazioni si terranno domenica 11 settembre dalle 8 alle 19 nella sede del comitato o in un altro luogo ritenuto idoneo.
A presiederle sarà una commissione composta da tre persone residenti nel quartiere, non candidate, che in seguito si occuperanno anche dello spoglio: le operazioni di voto e di scrutinio saranno poi rese pubbliche.
Almeno quarantacinque giorni prima della data, quindi entro il 28 luglio, il comitato promotore o il consiglio di quartiere uscente dovrà depositare all’ufficio elettorale il modulo compilato, consegnato in questa occasione, sul quale i cittadini potranno indicare la propria candidatura. L’ufficio provvederà in seguito a verificare l’idoneità dei candidati. Possono essere candidati a consigliere di quartiere, senza limite di numero, tutti coloro che, purché maggiorenni, risiedono nel quartiere o che hanno in esso un’attività economica: questi ultimi purtroppo non potranno votare. È possibile candidarsi soltanto per uno di essi, entro trenta giorni, cioè fino al 27 agosto, quindici giorni prima della votazione. Sarà compito del comitato promotore o del consiglio uscente indicare al sindaco il luogo e l’orario di votazione, oltre a riferire in seguito allo spoglio i risultati delle votazioni e provvedere alla prima convocazione del nuovo consiglio entro i venti giorni successivi.
Il numero dei componenti del consiglio è stabilito dallo statuto in numeri dispari e variabile da un minimo di cinque a un massimo di undici componenti, che comprende anche il presidente.
La campagna elettorale deve essere organizzata in autonomia, dato che il Comune si occuperà unicamente di stampare le locandine per i candidati e di fornire il materiale utile per le votazioni.
Elisa Rossanino