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Le case della salute nell’Asl Cn2 verranno fatte con fondi nazionali, regionali e privati

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ALBA È stata discussa l’interrogazionepresentata dal consigliere regionale del Pd Maurizio Marello in merito ai progetti di realizzazione di ospedali e case di comunità nel territorio dell’Asl Cn2.

Marello ha chiesto informazioni sulle risorse finanziarie la Regione intende utilizzare dal momento che, nell’ambito degli interventi relativi alla realizzazione di centrali operative, case di comunità e ospedali di comunità finanziati con i fondi del Pnrr, non compaiono le case di comunità di Alba, Bra, Canale, Cortemilia e gli ospedali di comunità di Alba e Bra.

«Tale esclusione, a quanto consta all’interrogante, dipende dal fatto che detti interventi comportano costi eccedenti quelli previsti dal Pnrr e quindi non finanziabili con tali risorse», spiega il Consigliere nell’interrogazione. «In queste settimane i giornali hanno riportato notizie secondo cui tale esclusione dipenderebbe dalla riduzione dei fondi destinati al Piemonte in ragione di un maggiore finanziamento previsto per le regioni del Sud», prosegue, «e, sempre a livello mediatico locale, si succedono notizie relative alla realizzazione delle case e ospedali di comunità di Alba e di Bra con riguardo ai tempi ed alle risorse, non sempre coerenti».

Nella sua risposta l’assessore alla sanità Luigi Icardi ha spiegato che: «Gli ospedali di comunità di Alba e Bra prevedono un impegno finanziario superiore al milione e mezzo previsto dal Pnrr e, proprio per questa ragione, tali strutture saranno realizzate mediante un partenariato pubblico-privato che prevedrà l’utilizzo per il 5% di fondi regionali, per il 40% di fondi ministeriali e per la restante parte l’intervento di privati, i cui fondi saranno restituiti in un lasso temporale di circa 20 anni. La struttura di Cortemilia sarà finanziata grazie a fondi delle aree interne previsti e concordati con le amministrazioni comunali mentre la casa di comunità di Canale con fondi regionali».

«La risposta dell’assessore Icardi fa un po’ di chiarezza in merito alle fonti di finanziamento», ha concluso Marello. «Certo è che le case di comunità di Canale e Cortemilia avrebbero potuto essere finanziate con i fondi del Pnrr, ma la Giunta e il Consiglio hanno fatto altre scelte. Per quanto riguarda Alba e Bra gli interventi richiedono svariati milioni (per Alba almeno 15) e la Regione intende recuperarne circa il 55% da privati, cosa questa che richiede rapporti contrattuali molto chiari per evitare forme striscianti di privatizzazione dei servizi sanitari. Rimane l’incertezza sui tempi di realizzazione degli interventi e sul modo in cui verrà reperito il personale per rendere pienamente operanti queste strutture territoriali».

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