Dalle Batterie a punta Chiappa: Portofino si rivela fra antiche abbazie e l’ultima tonnara

Dalle Batterie a punta Chiappa: Portofino si rivela fra antiche abbazie e l’ultima tonnara
Portofino © Wikipedia

ITINERARI Portofino è una delle mete liguri più conosciute al mondo: il centro sorge lungo una baia, a Est del promontorio omonimo e dà il nome anche al monte (610 metri) e al parco, esteso per più di mille ettari. Il nostro tour tocca la parte occidentale di quest’ultimo: uno spettacolare intreccio, fra natura ed elemento umano, da portare a termine in cinque o sei ore. Un’unica avvertenza ai camminatori: è consigliato evitare i periodi più caldi dell’estate o almeno le ore centrali del giorno.

Da Camogli arriviamo in macchina alla frazione San Rocco, dove parcheggiamo: nei giorni feriali la sosta è gratuita. Ci incamminiamo a piedi verso il borgo: il nostro percorso inizia dal sagrato della parrocchiale. Elemento ricorrente dei centri liguri, oltre agli stretti caruggi e agli archi, sono le pavimentazioni con ciottoli bianchi e neri levigati dal mare. La prima parte è su una stradina asfaltata: tratto dominante, la vista panoramica ci accompagnerà per tutto il percorso. Arrivati al sentiero sterrato lo percorriamo, per la prima mezz’ora, fra lievi saliscendi nella macchia mediterranea. Il profumo di resine e fiori, unito al frinire delle cicale, ci sono compagni per tutto il percorso. Arriviamo alla prima meta, le Batterie: qui, tra i resti di alcune casematte e costruzioni militari risalenti alla Seconda guerra mondiale, si trova uno dei migliori punti di osservazione del tracciato; nelle giornate più terse appaiono all’orizzonte la Corsica e tutto l’arco ligure. Ci si può fermare al riparo della costruzione un tempo adibita a corpo di guardia – dal 2013 centro di documentazione multimediale per ricostruire la storia degli edifici – per una breve pausa.

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San Nicolò a Camogli © Wikipedia

A questo punto possiamo decidere se scendere direttamente a punta Chiappa, in mezz’ora, o proseguire verso l’abbazia di San Fruttuoso: occorreranno due ore e mezza per arrivarci. L’edificio benedettino fu costruito intorno al Mille, incastonato in una baia accessibile soltanto dai sentieri o dal mare. Durante il tragitto ci sono alcuni tratti esposti: ci si deve aiutare con le catene, installate nella roccia. Bisogna dotarsi di scarponi adeguati e non avere problemi di vertigini. L’ultima fatica è rappresentata dalla salita verso la colla del Termine, anticamera alla discesa diretta, alla volta del borgo di San Fruttuoso, un luogo capace di tenerci, per un po’ di tempo, lontani dalla frenesia della modernità. Se ne può approfittare per un bagno sulla spiaggetta e una visita al monastero. A nuoto si può arrivare sopra al Cristo degli abissi, sito a diciassette metri di profondità: basta un paio di occhialini per vederlo dalla superficie.

Da qui, prendiamo il battello che, in un quarto d’ora, porta a punta Chiappa e permette di scorgere dal basso il percorso. Chi avesse optato, giunto alle Batterie, per la discesa diretta sul promontorio può raggiungere l’abbazia di San Fruttuoso in barca. Punta Chiappa è una stretta lingua rocciosa sospesa fra i flutti del mare: qui funziona una delle ultime tonnare. Proseguendo verso un porticciolo, si imbocca una scalinata all’ombra di boschi e giardini.

Mille scalini ci separano da San Rocco: a metà strada è d’obbligo fermarsi nella piazzetta della chiesa di San Nicolò di Capodimonte. Anche questo borgo è accessibile o dal sottostante mare o dal sentiero che discende dall’alto: il custode, un vecchio lupo di mare partenopeo che ha scelto di trasferirsi in quest’angolo di quiete, è a disposizione per una visita al sito.

INFORMAZIONI UTILI

Da Alba occorre dirigersi al casello dell’autostrada A21 Asti Est, seguendo la direzione Piacenza. Dopo una cinquantina di chilometri si svolta sulla A7 prendendo per Genova e quando si arriva alla confluenza con la A12, si gira verso Livorno. Passati ventidue chilometri, si trova l’uscita Recco. Da qui si prosegue per cinque chilometri sull’Aurelia in direzione La Spezia, fino al bivio per la frazione San Rocco di Camogli. In alternativa, si può prendere la Torino-Savona, a Marene o Millesimo, proseguendo in direzione Genova.

 Davide Barile

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