L’evoluzione dell’ambulatorio di vulnologia in dieci anni di attività

VERDUNO Le ferite difficili rappresentano una realtà clinica molto rappresentata nel mondo; in Italia si stima che siano interessate circa 2 milioni di persone. Si tratta di lesioni che non solo richiedono lunghi tempi di guarigione ma hanno anche un impatto devastante sulla qualità di vita dei pazienti e sul bilancio sanitario. Ancora oggi, però, vengono considerate una patologia minore, sottoposta spesso a trattamenti empirici.

L’evoluzione dell’ambulatorio di vulnologia in dieci anni di attività

Dieci anni fa nasceva l’ambulatorio di vulnologia nell’Asl Cn2 e da allora molta strada è stata fatta sino a diventare una realtà consolidata un punto di riferimento per il territorio. In questi anni si è creato un team affiatato, gestito dal dottor Giovanni Torre, coadiuvato con grande professionalità da un gruppo di infermieri e da una Oss.

Dottor Torre, che cosa è cambiato in tutti questi anni?

«Moltissimo siamo partiti dal nulla, se no ricordo male con 8 pazienti in un ambulatorio di chirurgia, per arrivare, a oggi, con l’erogazione di circa 12mila prestazioni all’anno. Siamo riusciti anche durante il terribile periodo del Covid a seguire i mostri pazienti non lasciandoli mai soli ed in questo ci è stato di grande aiuto l’utilizzo della telemedicina che ha raggiunto nel campo della vulnologia un utilizzo pressoché di routine, se pensiamo che l’anno 2022 si concluderà con circa 500 televisite eseguite».

L’attività non finisce qui, prosegue Giovanni Torre: «Quello che più conta che questa attività ben sostenuta dalla direzione generale dell’Asl Cn2 e dalla fondazione del Nuovo ospedale si è sviluppata ed evoluta costantemente tanto che oggi possiamo garantire a un paziente con lesioni cutanee un percorso dedicato e completo dalla diagnosi  alla terapia  comprendendo pure una attività operatoria in ospedale di Verduno».

Recentemente è stato introdotto anche il monitoraggio a distanza, grazie al quale le infermiere del team controllano col medico, giornalmente, l’evoluzione clinica dei pazienti attraverso un efficiente sistema web (Biocare di Tesisquare), attraverso il quale i pazienti comunicano costantemente con i sanitari dando modo di intervenire immediatamente.

«È stato fondamentale fare in modo – termina Torre – che le infermiere acquisissero competente specifiche ed oggi sono in grado di gestire autonomamente parte della diagnostica e delle medicazioni».

Il 19 novembre a Verduno presso l’auditorium dell’ospedale Michele e Pietro Ferrero” ci sarà un congresso di vulnologia.

Lino Ferrero

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