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Cirio invita a contratti di più anni per stabilizzare il prezzo delle nocciole

Rock sui binari del Piemonte

NOCCIOLE Un invito a conciliare interessi divergenti in nome della stabilizzazione dei prezzi delle nocciole: più che un appello, quello lanciato il 24 novembre dal presidente della Regione Alberto Cirio al convegno Nocciola di qualità della fondazione Agrion, è un richiamo al buon senso: «La corilicoltura  è diventata una forza economica di primo piano nel panorama regionale: per questo i produttori devono dimostrare maturità. Fare l’affare di un anno è un errore: è come andare al casinò». Puntare su contratti a prezzo bloccato per più anni significa magari guadagnare un poco meno, ma avere una base certa. E sarebbe «una garanzia di serietà per l’industria che fa piani a lungo termine: altrimenti dovremo abituarci ad anni come questo, nel quale  a Castagnole non si è riusciti a determinare un prezzo accettato».

Nocciole: alla fiera di Castagnole nessun accordo sul prezzo 2Critiche ha espresso Cirio anche verso l’uso di tenere in cascina il prodotto in attesa di rimbalzi del prezzo: «Non consegnare le nocciole all’industria quando ne ha necessità significa metterla in difficoltà e mostrare poca professionalità». Per Cirio, anch’egli imprenditore corilicolo, «bisogna ringraziare i grandi acquirenti, non demonizzarli. Fanno il loro lavoro, cercando di spuntare prezzi favorevoli, noi dobbiamo far valere i nostri interessi». Da cassare anche l’annuncio pubblico della quotazione: «Castagnole è folklore, da mantenere certo, ma non si possono affidare alla piazza le valutazioni. Dobbiamo trovare un metodo scientifico».

Il presidente strizza l’occhio all’ex commissione paritetica del Moscato: «Un ente, presieduto dalla Regione, nel quale sedevano viticoltori  e industriali: un modello di redditività che funzionava, ritenuto oggi illegittimo perché viola il principio di concorrenza». L’obiettivo di Cirio è ricalcarne le modalità: «Serve un organismo che possa avere una funzione  di indirizzo, analogamente a quanto accade ancora per il Moscato».

L’osservazione conclusiva il presidente l’ha riservata al tema assicurazioni: «Di fronte a eventi meteorologici estremi sempre più frequenti i soldi pubblici non bastano a risarcire i danni. Stiamo pagando i danni delle gelate di aprile 2021 a 800 aziende: al comparto non mancano le risorse per stipulare le polizze. Con questo strumento, in caso di danni, a fine anno, si ricevono i risarcimenti e si evitano le rimostranze a Comuni e Regione».  

Davide Gallesio

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