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Rifugio sull’Etna dedicato al Carabiniere Giorgio Privitera

Rifugio sull'Etna dedicato al Carabiniere Giorgio Privitera

BRA Alessandro Borlengo e Giorgio Privitera, Carabinieri di stanza alla stazione di Sommariva Bosco, erano a bordo di un’auto di servizio il mattino del 23 marzo 2018 e stavano viaggiando verso Asti. Accompagnavano un detenuto a un processo. Arrivati a Borgo San Martino, un’altra auto che li precedeva, avrebbe mancato una precedenza, mentre svoltava a sinistra. Ci fu un impatto molto violento. L’appuntato scelto Alessandro Borlengo, 43 anni di Canale d’Alba morì sul colpo. Il collega Giorgio Privitera, 29 anni, siciliano di Aci Sant’Antonio (Catania) venne trasportato in condizioni gravissime al Santa Croce di Cuneo, dove morì due giorni dopo. I genitori, venuti ad assisterlo, avevano dato il consenso per l’espianto dei suoi organi, per poi trasportare la salma a Catania per il funerale.

Rifugio sull'Etna dedicato al Carabiniere Giorgio Privitera 1
Giorgio Privitera

La scorsa settimana, a Lingaglossa sull’Etna, gli hanno intitolato il rifugio Primomonte a 1.630 metri di quota, proprio nella sua terra. La proposta era stata fatta dalla sezione siciliana dell’Associazione nazionale Alpini, e l’Amministrazione del Comune siciliano, all’unanimità, aveva accolto l’idea. Poi il Covid e la pandemia: tutto bloccato. Fino ai giorni scorsi. Raccontano i genitori del carabiniere: «Il respiro del nostro Giorgio torna sulla sua amata Etna, un posto che ha amato molto, essendo lui un appassionato di montagna. Era diventato Alpino, si era iscritto al Cai e poi la decisione di diventare carabiniere». Aggiunge il padre: «L’ultimo giorno che Giorgio ha trascorso con la sua famiglia lo abbiamo vissuto proprio qui». Tanti gli amici che sono saliti sull’Etna a rendere omaggio al militare: anche il presidente degli Alpini di Sicilia Giuseppe Spampinato ha preso parte alla cerimonia officiata dal parroco di Linguaglossa, don Orazio Barbarino. A lui e al collega Alessandro Borlengo è già stata intitolata una piazzetta davanti alla caserma di Sommariva Bosco.

Valter Manzone

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