400 firme per chiedere piste ciclabili più sicure a Bra

MOBILITÀ/1

Piste ciclabili assenti. O, laddove presenti, in pessime condizioni. La città della Zizzola, a detta di un gruppo di mamme difetta davvero molto in questo settore. E, a sostegno della loro tesi, hanno anche raccolto 400 firme di braidesi (genitori e non) che concordano con loro. Dicono le promotrici della raccolta firme: «Siamo convinte che sia di fondamentale importanza insegnare agli adulti del domani una mobilità sostenibile, che limiti l’utilizzo dell’automobile e conseguentemente diminuisca gli effetti nocivi dell’inquinamento che ne derivano. Ma perché ciò avvenga, occorre dotare la città di piste ciclabili adeguate e sicure».

400 firme per chiedere piste ciclabili più sicure a Bra
La Federazione italiana ambiente e bicicletta (Fiab) nel giugno scorso ha consegnato la bandiera di “Comune ciclabile” a Bra per l’impegno a favore delle due ruote, ma molto resta da fare per migliorare le piste.

A detta delle mamme, attualmente, muoversi in Bra con la bicicletta risulta assai pericoloso, perché sono pochi i tratti di strada riservati alla percorribilità con il mezzo a due ruote (per esempio la pista ciclabile dietro al Mercatò big, che collega Bra con Bandito, dove un’ampia corsia è riservata alle biciclette e per un ulteriore tratto è vietato l’accesso alle auto). Poi aggiungono: «Agli adolescenti che potrebbero utilizzare la bicicletta per raggiungere la scuola, o i luoghi delle attività pomeridiane, spesso corrispondono dei “no” da parte dei genitori, seriamente preoccupati di assecondare una giusta richiesta, vista la mancanza di piste ciclabili. Ai bambini che vorrebbero andare, accompagnati dai loro cari, in centro città con le due ruote, per fare movimento e concedersi quella libertà per mesi negata, i genitori sono costretti a dire “no” poiché il pericolo delle autovetture che sfrecciano vicino a loro è troppo elevato».

Le firmatarie della petizione, consegnata agli amministratori locali, sostengono anche che la Zona 30 non è stata compresa dalla cittadinanza e che utilizzandola ci si può rendere conto del pericolo costante, visto che i conducenti delle autovetture spesso suonano il clacson, costringendo chi è in bicicletta a passare sul marciapiede, così da evitare di farsi investire dalle auto. «Purtroppo il pericolo permane anche sul marciapiede, dove i pedoni non si aspettano le biciclette e dove le auto possono uscire dai cortili per immettersi nella strada. Prima che accada qualcosa di grave, vi chiediamo di valutare attentamente le possibili alternative per realizzare una pista ciclabile che colleghi il centro con i quartieri periferici (Madonna dei fiori, Oltreferrovia, Bescurone, la zona limitrofa a Roreto di Cherasco) anche con scelte di mobilità e di gestione del traffico automobilistico diverse da quelle attuali. Siamo sicure che la nostra città possa essere un esempio di mobilità sostenibile poiché dotata di larghi spazi che consentirebbero di dedicare percorsi riservati alle biciclette e speriamo che possa diventare sempre più a misura dei più piccoli e dei giovani».

 Valter Manzone

L’assessore Demaria: «Apprezzo molto questa volontà di partecipazione»

«Questa lettera mi fa piacere: rappresenta il crescere di una sensibilità e attenzione all’ambiente e alla mobilità in particolare e lo fa partendo dall’interesse per i più giovani».

Daniele Demaria, assessore a Bra
Daniele Demaria, assessore a Bra

A dirlo l’assessore comunale alla mobilità sostenibile e all’ambiente Daniele Demaria, che prosegue: «A me piace molto citare lo studioso Francesco Tonucci il quale afferma che “la città più adatta ai bambini, sarà più adatta per tutti”. È importante che questa sensibilità cresca e cambi gli ordini di priorità per l’uso del centro cittadino, per il quale, non molto tempo fa, è addirittura comparso un articolo di nostalgici del traffico in via Vittorio Emanuele. È innegabile che come Amministrazione dobbiamo fare sintesi tra diversi interessi e usi dei luoghi pubblici. Nella lettera delle mamme si cita la non ancora sufficiente diffusione di una cultura di rispetto del ciclista, che abbiamo cercato di sollecitare con la Zona 30, la prima strada urbana ciclabile (via Umberto), e una campagna informativa dedicata. L’impegno alla diffusione parte dalle scuole, con le quali nel 2022 abbiamo realizzato un progetto di rilancio del Pedibus, importante punto di partenza per la diffusione di una cultura della mobilità sostenibile».

Conclude Demaria: «Per ridurre il traffico cittadino abbiamo anche potenziato e rinnovato il trasporto pubblico con una campagna appena terminata che ha dato importanti risultati (con incrementi fino al 25 per cento di utenti, che corrisponde a una diminuzione di traffico). Il nostro impegno per la mobilità sostenibile è stato premiato nel 2022 con il riconoscimento come Comune ciclabile, anche se siamo consci che molto rimanga da fare. Apprezzo molto questa raccolta di firme, che considero una mano tesa a collaborare, tanto più preziosa in un tempo nel quale troppe persone gridano e criticano sui social dimenticando di usare i canali corretti e predisposti per l’interlocuzione con la pubblica amministrazione. Direi un bell’esempio di cittadinanza attiva che abbiamo il dovere di accogliere».

v.m

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