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Benzinai: martedì 24 gennaio, alle 19, scatta lo sciopero; lunghe code per rifornirsi

Benzinai: martedì 24 alle 19 scatta lo sciopero. Lunghe code per rifornirsi 3

ALBA Code ai distributori e ultime ore per fare rifornimento prima dell’inizio dello sciopero indetto per due giorni dai sindacati dei benzinai (Figisc-Anisa, Fabi e Fegica): la protesta scatterà questa sera, martedì 24 gennaio, dalle 19 sulla rete ordinaria e dalle 22 sulle autostrade.

Lo sciopero, che riguarderà anche i distributori self service,  si protrarrà per 48 ore consecutive, fino a giovedì 26 gennaio.

Pare che in extremis il Governo stia tentando di far rientrare la protesta, con una convocazione in queste ore dei sindacati presso il Ministero delle imprese e il Made in Italy, ma le associazioni sembrano decise a rimanere sulle proprie posizioni.

Come si è arrivati alla rottura? Alla base, in parte, c’è il decreto Trasparenza varato dal Governo Meloni, per quanto riguarda i prezzi di benzina e gasolio. Tra l’altro, nell’ultimo fine settimana, sono stati registrati ulteriori rialzi. Al centro del dibattito, anche l’obbligo di esposizione del prezzo medio praticato dal Ministero delle imprese, accanto al prezzo praticato.

Una stretta introdotta da Roma per cercare di contenere i prezzi, ma interpretato dai gestori negativamente per quando riguarda la concorrenza, dal momento che favorirebbe il livellamento dei prezzi a discapito dei consumatori, oltre a rappresentare un’ulteriore incombenza da espletare per i benzinai.

«Anziché aprire al dibattito sui veri problemi del settore, il Governo lascia intendere colpe di speculazioni  dei benzinai, nascondendo le proprie responsabilità», sostengono le associazioni di categoria.

Il guadagno del benzinaio è di appena 3 centesimi al litro

Nel frattempo,  fin dalla prima mattinata, ad Alba i distributori hanno visto aumentare le code di automobilisti, pronto a fare il pieno prima dei due giorni di stop annunciati. In piazza Garibaldi, Claudio Binello, titolare di un distributore Esso,  ha appeso e sottolineato con un evidenziatore l’adesione alla protesta: «Spero che aderiscano tutti i miei colleghi, perché è uno sciopero non solo nell’interesse della nostra categoria, ma di tutti i cittadini. Si parla di speculazioni dei benzinai, ma quanti sanno che il nostro guadagno è di 3 centesimi al litro, mentre i prezzi continuano a salire? Credo che questo sia il momento, per il nostro settore, di restare uniti».

Sempre all’ingresso della città, al Rondò, si trova un distributore marchiato Ip, il cui titolare è Mario Frau: «Sono deciso a chiudere per le prossime 48 ore,  ma con riserva: se tutti i distributori attorno a me non sciopereranno, valuterò come procedere, perché dietro a ogni attività c’è una famiglia e nessuno ha voglia di perdere il guadagno di due giorni, se la protesta non viene portata avanti in un modo coeso». Per il momento, è quindi pronto a chiudere la pompa di benzina, mentre terrà aperta l’officina e il lavaggio auto.

In corso Canale, il distributore Q8 rimarrà invece aperto: «Sono un appaltatore  e quindi mi attengo alle indicazioni che abbiamo ricevuto dal gruppo. Vedremo anche che cosa succede, perché non si possono escludere intimidazioni, in questi casi», spiega il gestore.

In corso Michele Coppino, Erica Barbero è la titolare del distributore Eni: «Lo sciopero non riguarda solo l’esposizione di un cartello, basti pensare all’impennata dei prezzi: dal 9 gennaio seguo il dibattito con attenzione e al momento sono intenzionata ad aderire».

A intervenire è stato anche il Codacons, che tutela i consumatori e che ha presentato un esposto contro i gestori per interruzione di pubblico servizio.

Seguiranno aggiornamenti alla luce del tavolo con il Governo in corso in queste ore.

Francesca Pinaffo

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