La peste suina africana rischia pericolosamente di estendersi anche all’Astigiano e nel Cuneese

Maurizio Marello: «Di fronte a una simile emergenza occorre cambiare marcia».

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La PESTE SUINA AFRICANA rischia pericolosamente di estendersi anche all’Astigiano e nel Cuneese. Lo ha affermato ieri, lunedì 23 gennaio, il commissario per l’emergenza peste suina africana, annunciando che servirà una seconda rete per contenere il virus che si sta velocemente spostando verso il territorio cuneese. Una seconda barriera dovrebbe interessare anche l’Astigiano e la provincia di Cuneo.

«Mi pare», dichiara il consigliere regionale Maurizio Marello, «che in questi mesi la Regione Piemonte non abbia affrontato nel modo adeguato questa emergenza. La soluzione della rete protettiva, che è costata parecchi milioni di euro, si è rivelata sostanzialmente inefficace al contenimento della peste suina africana. Se dovesse estendersi anche nell’Astigiano e Cuneese, tenuto conto dell’elevata presenza di allevamento di suini, sarebbe un disastro economico di enormi proporzioni tale da mettere in ginocchio un intero settore. La Giunta regionale dovrebbe, invece, aumentare le risorse, verificare la possibilità di anticipare i fondi europei e prevedere una massiccia campagna di abbattimento dei cinghiali».

Aggiunge Marello: «È allarmante che gli atti della Giunta regionale si limitino a tavoli di lavoro e a riunioni e che gli esponenti al governo del Piemonte, invece di assumersi le proprie responsabilità, tentino di scaricare le colpe sull’Europa o sul commissario. Per gli abbattimenti nei mesi scorsi ho invocato l’intervento dell’esercito: mi fa piacere che nelle scorse settimane lo abbiano fatto anche talune Organizzazioni agricole. Come opposizione continueremo in tutti i modi a offrire la nostra collaborazione, ma di fronte a una simile emergenza occorre cambiare marcia a Torino come a Roma».

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