TORINO È mancato dopo una breve malattia don Sebastiano Viotti, sacerdote di 80 anni, che dal 2018 dimorava nella casa del clero vicino all’antico santuario della Madonna del fiori, fino alla soppressione avvenuta a metà dicembre 2022.
Don Sebastiano Viotti era nato a Sanfrè il 21 marzo 1943. Sin da fanciullo, esprimeva il proprio desiderio di diventare sacerdote; fu il parroco del paese a farlo incontrare con i superiori del seminario e ad accompagnarlo durante tutto l’itinerario del discernimento della vocazione e della formazione. Ordinato sacerdote trascorse un anno, come era consuetudine per i giovani della diocesi torinese, al convitto della Consolata, dove tra gli altri profusero il loro carisma di santità e le loro doti intellettuali e pastorali san Giuseppe Cafasso e il beato Allamano, fondatore dei missionari della Consolata, per un approfondimento dello studio della teologia morale e pastorale.
In seguito gli venne chiesto di continuare gli studi in morale a Roma, proposta che, dopo poco tempo, dovette declinare per sopravvenute difficoltà di salute, optando per un impegno diretto in pastorale. Dopo alcuni anni di ministero come vicario, nel 1979 fu nominato parroco a San Giacomo apostolo di Chieri. Circa un decennio dopo, nel 1987, ritenendo che l’impegno in parrocchia non ne avrebbe sofferto, dal momento che ormai la conoscenza reciproca con i parrocchiani era assodata, le grandi linee del progetto pastorale erano maturate e i lavori materiali ultimati, espresse al proprio arcivescovo il desiderio di riprendere gli studi per approfondire la teologia morale, verso la quale aveva sempre avuto un interesse particolare.
Si era ritirato nella casa del clero
Quattro anni fa si era ritirato alla casa del clero e qui continuava il ministero di sacerdote grande predicatore e confessore, molto apprezzato dalla gente.
Dal 16 dicembre si era trasferito negli alloggi dedicati al clero presso il santuario della Consolata a Torino. Poi la frattura del femore e il peggioramento delle sue condizioni generali lo hanno portato alla morte avvenuta nelle prime ore del pomeriggio di domenica 12 febbraio.
Al momento non si conosce ancora la data della preghiera di suffragio, delle esequie. Resta il ricordo di un sacerdote entusiasta fino alla fine dei suoi giorni come recita il Salmo 91: “nella vecchiaia daranno ancora frutti, saranno vegeti e rigogliosi per annunziare quanto è retto il Signore”.
Lino Ferrero