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Barolo: un grido di dolore!

Barolo: un grido di dolore!
Il parcheggio inaugurato ad aprile. ©Pierangelo Vacchetto

BAROLO L’iscrizione di Langhe, Roero e Monferrato nella lista del Patrimonio mondiale dell’Unesco impone il rafforzamento del rapporto tra viticoltura e conservazione del paesaggio, quel paesaggio che caratterizza la Langa del Barolo: un paesaggio prevalentemente monocolturale, dove i vigneti si estendono con continuità sui pendii dei versanti collinari, intervallati qua e là da borghi d’impianto medioevale dai quali spesso si ergono imponenti castelli e numerose strutture connesse alla produzione del Barolo, come le aziende vitivinicole storiche, la cui fondazione risale a un tempo ormai a noi lontano. Tutto ciò rende il panorama collinare incomparabile. 

Il Comune di Barolo, dimenticando tutto ciò e senza una visione strategica, con tre varianti al Piano regolatore generale comunale, sta realizzando nuovi parcheggi: uno appena fuori dal concentrico, localizzato a Nord-Est, denominato via Alba, appena terminato, e uno localizzato nel concentrico, a Sud-Ovest dell’abitato, denominato via Ghisolfi, che prevede un notevole intervento di livellamento e stabilizzazione del terreno, con la creazione di terrapieni con alti dislivelli. Questi parcheggi, oltre a rappresentare una perdita significativa di superficie agricola e un’alterazione dell’integrità dei luoghi (per fornire circa 200 nuovi posti auto in aggiunta ai circa 300 già disponibili, per un Comune che ha una popolazione inferiore ai 700 abitanti), non risolvono il problema dell’intasamento del centro storico di macchine, che andrebbero invece “allontanate”, con esclusione di quelle dei residenti, come il buon senso imporrebbe e come si fa usualmente nei borghi storici d’Italia. Inoltre il nuovo parcheggio, che dista circa un chilometro dal centro del paese, viene poco sfruttato e le macchine vengo parcheggiate selvaggiamente in centro, incluso nel vicino bosco della Fava, incuranti dei divieti, perché tanto nessuno multa i turisti.

Il comune di Barolo è centrale nella core zone e buona parte del suo territorio è in buffer zone: questa strategia dei parcheggi sotto casa “ma non troppo”, applicata nella core zone Unesco, è in antitesi con un modello lungimirante di mobilità, che consideri il territorio delle Langhe del Barolo nel suo complesso. I limitati periodi ad alta affluenza turistica, che coincidono con i fine settimana (soprattutto autunnali) o in occasione di particolari eventi, dovrebbero essere gestiti con servizi di trasporto pubblico con navette elettriche a servizio dei borghi, implementando così una virtuosa strategia di mobilità ecologica. Aree parcheggio zonali dovrebbero essere realizzate ai bordi del territorio Langhe del Barolo, riconvertendo aree industriali dismesse e abbandonate. 

Inoltre, andrebbe favorito il turismo qualificato e non il turismo di massa mordi e fuggi, inadatto per questi territori: Barolo è attrattivo per l’eccellenza delle sue cantine, per la specificità del suo paesaggio e per le memorie storiche del costruito, oltre che per il suo toponimo che riporta al vino più pregiato. Barolo sta morendo, la civitas è in via d’estinzione a causa del sovraffollamento turistico e le macchine che invadono il vecchio borgo: gran parte dell’abitato si sta trasformando in strutture con finalità ricettiva o commerciale per accogliere un turismo di massa, a scapito dell’abbandono del borgo da parte dei “nativi”. Vengono meno i servizi per l’abitante, il “ben vivere”, i luoghi di condivisione e socialità. Il centro storico è sempre più ridotto a quartiere produttivo turistico. Eventi in programma nel 2023 come le serate in musica di Collisioni, che si trasformano a tutti gli effetti in serate in discoteca, i trenini “alla moda della costa romagnola”, gli danno il colpo di grazia. Ma Barolo è patrimonio universale. Perché i nostri enti preposti alla tutela del territorio di Langhe, Roero e Monferrato, i nostri amministratori regionali e nazionali non si occupano del problema e definiscono un’urgente strategia di area prima che sia troppo tardi? 

Il Direttivo per conto dell’Osservatorio per la tutela del paesaggio di Langhe e Roero
e delle associazioni aderenti:

ASSOCIAZIONE AMBIENTE 21 SdB
ASSOCIAZIONE AMICI DEL CASTELLO DI MAGLIANO ALFIERI
ASSOCIAZIONE CULTURALE ASFODELO
ASSOCIAZIONE CULTURALE ODV: “IL PAESE” – PERIODICO ROERINO
ASSOCIAZIONE PIEDIXTERRA
CANALE ECOLOGIA ODV
COMUNEROERO ODV
CONSIGLIO NAZIONALE ITALIA NOSTRA
CONSIGLIO REGIONALE ITALIA NOSTRA PIEMONTE
ALLEANZA VERDE E CIVICA PIEMONTE
COORDINAMENTO MOBILITÀ INTEGRATA E SOSTENIBILE
ITALIA NOSTRA SEZIONE DI ALBA
ITALIA NOSTRA SEZIONE DI BRA
ITHACA – ALBA
LA CASA ROTTA
L’ARVANGIA – ALBA E LANGHE
LEGAMBIENTE LANGHE E ROERO APS
LEGAMBIENTE PIEMONTE E VALLE D’AOSTA
LAUDATO SI’ DI BRA ODV
COMUNITÀ LAUDATO SI’ DI BRA 2 ODV
LAUDATO Sì’/GAZZETTA D’ALBA
PRESIDENZA NAZIONALE DI ITALIA NOSTRA
SLOW FOOD CONDOTTA DI BRA
SLOW FOOD CONDOTTA DI ALBA
SLOW FOOD ITALIA 

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