SANTO STEFANO BELBO Un pomeriggio all’insegna del confronto sulla natura e sul cambiamento climatico con figure ed esperienze molto diverse tra loro. L’auditorium Cesare Pavese (in seguito al maltempo che ha impedito l’uso dell’anfiteatro naturale della Cascina delle rocche di Moncucco) ha ospitato l’incontro “Il ragazzo si è accorto che l’albero vive”, ultimo appuntamento della rassegna Tra le righe della biblioteca di Santo Stefano Belbo, con tre grandi ospiti.
Roberto Mezzalama, ingegnere ambientale e autore del libro Il clima che cambia l’Italia (Einaudi), Gabriele Ghio, astigiano che ha raccontato la sua vita nel volume La mia casa sul ciliegio (Terra santa edizioni) e Stefano Scavino, titolare dell’azienda di orticoltura biointensiva Dui puvrun, hanno instaurato un dialogo su quanto il cambiamento climatico sta modificando le nostre abitudini e cosa è possibile fare nella vita di tutti i giorni per contrastarlo. A moderare l’incontro la nutrizionista Rossana Baldi, il giornalista di Gazzetta d’Alba Lorenzo Germano e lo scrittore emergente Alberto Tortoroglio.
Se per Ghio andare ad abitare su un ciliegio nel bosco ha rappresentato un modo per riappropriarsi del contatto autentico con la natura, uscendo dai ritmi frenetici imposti dalla società e incorrendo in una serie di problemi concreti (dall’uso di acqua per lavarsi a quello di procurarsi energia per riscaldarsi o cucinare), per Scavino è invece all’ordine del giorno l’impoverimento del suolo e della biodiversità, affrontando così diverse difficoltà nel riuscire a garantire ai propri clienti peperoni e carciofi nel rispetto della terra.
«Non mi piace parlare di rinuncia, ma piuttosto di disfarci di vite ingombranti, dato che veniamo attorniati continuamente da oggetti, secondo le stime 10mila per persona durante un’esistenza: se dedichiamo a esse anche solo 10 secondi del nostro tempo, arriviamo a un numero di 100mila secondi sprecati soltanto per occuparci di cose spesso inutili», ha commentato Mezzalama intervenendo sul tema del limite.
Per poter affrontare il cambiamento climatico bisogna adottare alcuni accorgimenti quotidiani, arrivando a uno stile di vita più sobrio, ma la responsabilità personale è limitata: secondo il professore, serve prendere decisioni attente quando si va a votare e cercare di utilizzare al meglio le proprie sfere di influenze sulla comunità.