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Perché l’Asl Cn2 non prevede visite ed esami medici attivando le prestazioni intramoenia?

Per tenere i medici nei paesi servono incentivi

LETTERA AL GIORNALE Egregio direttore, vorrei proporvi di indagare, o perlomeno mettere in luce la situazione che riguarda il Centro unico di prenotazione (Urp) dell’Asl Cn2. Chiunque avrà notato che è difficile prenotare un esame (specie le ecografie) o una visita. Il problema è che, a detta dei centralinisti, a loro non vengono fornite le date disponibili, che non vuol dire che queste date non esistano, e non viene permesso di prenotare oltre una certa data. Sarebbe infatti sensato che, se non ci sono date disponibili, per esempio, fino a fine agosto e loro non hanno un calendario oltre agosto, almeno ci si potesse mettere in lista di attesa, per essere chiamati direttamente appena le date si rendessero disponibili.

Invece si preferisce lasciare tutto al caso, in una specie di roulette russa, con il cittadino che deve chiamare ogni giorno per verificare se ci sono date libere. Ci vorrebbe anche un sistema che mandi un messaggio qualora una data precedente alla tua si dovesse rendere libera, ma questa temo sia fantascienza.

C’è però un altro problema riguardo al quale vorrei che faceste chiarezza. Nella mia ultima telefonata all’Urp dell’Asl Cn2, ho chiesto delucidazioni sulle prestazioni intramoenia, che, quando lo Stato non è in grado di offrire una visita o un esame in tempi ragionevoli, permettono al cittadino di essere visitato o di fare l’esame tramite un medico privato, che però pagherà al prezzo della prestazione ospedaliera. Ho chiesto all’Urp se questa cosa si possa fare veramente e come. Con un certo imbarazzo, mi è stato risposto che la possibilità ci sarebbe, ma la direzione dell’Asl Cn2 ha espresso parere sfavorevole e quindi non si fa. Ho chiesto se questo parere negativo della direzione del-
l’Asl è legale e mi è stato detto di sì. Mi piacerebbe però che indagaste se è veramente così e, se anche fosse così, esponeste ugualmente la questione in modo da creare almeno un po’ di pressione mediatica sulla direzione dell’Asl, perché dia spiegazioni oppure permetta le prestazioni intramoenia dato che non è in grado di fornire i servizi in tempi ragionevoli ai cittadini.

 Riccardo Fissore, Sommariva P.

Gentile signor Fissore, il sito del Ministero della salute (aggiornato al 3-XII-2021), spiega: «La libera professione intramuraria chiamata anche intramoenia si riferisce alle prestazioni erogate al di fuori del normale orario di lavoro dai medici di un ospedale, i quali utilizzano le strutture ambulatoriali e diagnostiche dell’ospedale stesso a fronte del pagamento da parte del paziente di una tariffa. Il medico è tenuto al rilascio di regolare fattura e la spesa, come tutte le spese sanitarie, è detraibile dalle imposte. Le prestazioni sono generalmente le medesime che il medico deve erogare, sulla base del suo contratto di lavoro con il Servizio sanitario nazionale, attraverso la normale operatività come medico ospedaliero. Le prestazioni erogate in regime di intramoenia garantiscono al cittadino la possibilità di scegliere il medico… La Legge 8 novembre 2012, n. 189 “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto legge 13 settembre 2012, n. 158, recante disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un più alto livello di tutela della salute”, per la libera attività intramuraria prevede: la proroga al 31 dicembre 2014 della realizzazione delle strutture per l’attività libero professionale intramuraria (Alpi); le Regioni provvedono a una ricognizione degli spazi disponibili e a una valutazione dei volumi delle prestazioni effettuate negli ultimi due anni entro il 31 dicembre 2012; … l’attivazione, entro il 31 marzo 2013, di un’infrastruttura di rete telematica per il collegamento in voce o in dati delle strutture che erogano le prestazioni in Alpi per gestire prenotazioni». Questa è la legge.

g.t.

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