BRA Lunedì 26 giugno nella “Sala della Resistenza” del Comune di Bra si sono riuniti alcuni rappresentanti di EGEA Acque, il Comune di Bra e il Comitato di Quartiere “Gerbido-La Bassa”. L’oggetto del tavolo di confronto è stato il depuratore della città situato nell‘area adiacente a strada Gerbido, strada Molini, strada Orti e al borgo di Pollenzo.
L’impianto risale al 1978 e, da allora, i residenti hanno portato avanti proteste e dibattiti contro la presenza ingombrante del depuratore, lamentando alcune problematiche quali l’odore persistente (soprattutto nel periodo estivo) e il rumore provocato dai macchinari, fino a chiederne la dismissione totale. Il progetto di collettamento comporterebbe però un costo complessivo di 53-54 milioni di euro per le casse della collettività; il Comune di Bra ha richiesto nei mesi scorsi un incontro all’attuale gestore EGEA Acque e al Comitato “Gerbido-La Bassa” da cui sono emerse esigenze di verifica di quanto sostenuto dallo stesso Comitato.
Il depuratore di Bra convoglia, in un periodo di secca, un volume pari a 300 m³/h di acqua e, in caso di pioggia, una portata fino a 5 volte superiore. La presenza dell’impianto risulta quindi strategica: si tratta infatti di un asset che il Territorio non può permettersi di dismettere, soprattutto in questo periodo caratterizzato da forte siccità e da carenza idrica. C’è da dire che negli ultimi anni sono già state effettuate migliorie all’impianto installando le migliori tecnologie sia in termini di efficienza energetica sia per gli effetti depurativi, infatti l’impianto scarica in area cosiddetta “sensibile” e dunque con parametri di per sé molto vicini a quelli previsti per il riutilizzo in agricoltura. Ad oggi mancherebbe una disinfezione che è in fase di attivazione benché non richiesta dall’attuale autorizzazione allo scarico. Negli ultimi 10 anni, inoltre, i controlli e i rilevamenti analitici sulla qualità dell’acqua in uscita dall’impianto eseguiti dall’ARPA (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale) e le analisi di controllo e autocontrollo eseguite tramite laboratorio certificato non hanno comportato sanzioni nei confronti di EGEA Acque; lo stesso vale, oggi, per i monitoraggi ambientali dei dati odoriferi eseguiti tramite laboratori autorizzati.
EGEA Acque, nella figura dell’Amministratore Delegato Matteo Cantoni e di Vittorio Detillo del servizio “fognatura e depurazione”, ha presentato due proposte concrete per venire incontro alle richieste dei Cittadini e del Comune. In entrambi i casi, l’investimento sarebbe a carico di EGEA Acque con tempi di realizzazione fino a un massimo di 2 anni. La soluzione più a lungo termine prevede una struttura che potrebbe ospitare un Impianto Fotovoltaico per la costituzione di una Comunità Energetica Rinnovabile, coinvolgendo i residenti, il Comune e chi vorrà usufruire di un sistema di approvvigionamento a zero emissioni: 200 KW andrebbero infatti impiegati per il solo funzionamento del depuratore e i restanti verrebbero distribuiti alla Comunità. Le soluzioni proposte saranno vagliate dal Comune al fine di dar via agli investimenti necessari.
«Cerchiamo di salvaguardare l’interesse dei cittadini, del Comune e del servizio idrico» – ha affermato l’AD di EGEA Acque Matteo Cantoni – «Il funzionamento dell’infrastruttura è centrale nel sistema di ciclo idrico integrato di questo Territorio. Le Best Practice del servizio idrico integrato promuovono, in tal senso, lo sviluppo e l’ammodernamento degli impianti diffusi di media dimensione rispetto ai piccoli e ai grandi, se non quando quest’ultimi sono asserviti a grandi centri abitati o industriali, e il depuratore di Bra rispetta appieno queste caratteristiche. Recentemente, abbiamo investito anche nell’installazione di una nuova centrifuga di ultima generazione che va a migliorare l’impianto così come l’implementazione di un sistema di sterilizzazione, entrambi in fase di avviamento».