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Inflazione: 4 miliardi di spesa in più per mangiare meno

Zona gialla, Coldiretti Cuneo: riapre la ristorazione ma è impossibile programmare le attività

ECONOMIA Gli italiani hanno speso quasi 4 miliardi in più per mangiare ma a causa del caro prezzi hanno dovuto tagliare le quantità acquistate nei primi sei mesi del 2023. È quanto stima la Coldiretti in riferimento all’allarme lanciato dall’Unione nazionale consumatori su dati Istat sull’andamento dell’inflazione a giugno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, che evidenzia un aumento dell’11,2% dei prezzi dei prodotti alimentari, superiore al dato medio dell’inflazione che è al 6,4%.

Le famiglie – sottolinea Coldiretti Cuneo – tagliano gli acquisti e vanno a caccia dei prezzi più bassi anche facendo lo slalom nel punto vendita, cambiando negozio, supermercato o discount alla ricerca di promozioni per i diversi prodotti.

«La situazione di difficoltà – dichiara il presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada – si estende alle imprese agricole colpite dagli effetti del cambiamento climatico che mette a rischio le coltivazioni e dai bassi prezzi pagati alla produzione che non molti casi non coprono neanche i costi di produzione con il rischio dell’abbandono di interi territori».

Se per lo zucchero, che fa registrare il maggior incremento dei prezzi (+46,6%), a pesare è la drammatica dipendenza dalle importazioni dall’estero da dove viene oltre l’80% di quello consumato in Italia, in altri settori a pesare è la speculazione.

«Occorre lavorare per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni», dichiara il direttore di Coldiretti Cuneo, Fabiano Porcu.

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