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Vendemmia. Claudio Conterno (Cia): «Annata complicata con buone prospettive per la qualità»

Claudio Conterno

VENDEMMIA Claudio Conterno, presidente provinciale della Cia, Confederazione italiana agricoltori,   traccia un primo bilancio dell’annata 2023 per le zone di Langa e Roero. Conterno è titolare, insieme a Guido Fantino, di un’azienda vitivinicola biologica a Monforte d’Alba.

In provincia di Cuneo la vendemmia sta entrando nel vivo. Prima di Ferragosto si è avviata la raccolta delle uve Pinot Nero e Chardonnay da spumante. In questi giorni tocca a quelle del Moscato, dei Chardonnay e Sauvignon da vini fermi e dell’Arneis. Verso il 10 settembre partirà il taglio dei grappoli di Dolcetto. Dopo, le luci della ribalta si accendono sulle uve Barbera e Nebbiolo.

Da cosa è contraddistinta la stagione produttiva 2023?

«Prevedevamo un inizio di vendemmia nei tempi consueti, forse anche un poco tardiva. Poi, il caldo delle settimane passate ha anticipato il periodo della raccolta. La germogliazione è stata precoce, con la mancanza di acqua che ci ha fatto arrivare ad aprile senza riserve idriche. Dopo, le intense piogge di maggio e di inizio giugno hanno aiutato, provocando però dei problemi sotto l’aspetto fitosanitario. Si è dovuta prestare molta attenzione al maggiore sviluppo delle patologie fungine, come la peronospora e l’oidio. E il mal dell’esca e la flavescenza dorata hanno continuato a colpire in modo “pesante” i vigneti. Di conseguenza, sono stati necessari interventi adeguati e costosi. Nel complesso abbiamo avuto un’annata complicata, ma siamo riusciti a gestirla. Invece, è andata molto male per alcune zone devastate dalle grandinate di inizio luglio dove si è persa tutta o la maggior parte della produzione. Purtroppo, i fenomeni meteo estremi rappresentano un problema con il quale dovremo confrontarci sempre di più in futuro».

Per quanto riguarda la quantità di grappoli da raccogliere?

«I conti si fanno sempre al termine della vendemmia, ma per i viticoltori che non sono stati colpiti dagli eventi climatici rovinosi la stagione, nel nostro territorio, dovrebbe portare un buon risultato produttivo».

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La qualità?

«Le piogge degli ultimi giorni hanno dato il tocco perfetto per ottenere ottime caratteristiche qualitative, perché le viti stavano andando in sofferenza idrica.  La vendemmia si presenta buona anche da questo punto di vista. A livello di proprietà organolettiche dei vini le prospettive ci lasciano sperare in un’annata eccellente. Tuttavia, soprattutto per i rossi, bisogna attendere almeno la fine del mese di settembre prima di poter avere un quadro di lettura più chiaro della loro struttura».

Come si può immaginare il futuro del settore vitivinicolo?

«Occorre prestare molta attenzione a gestirlo, perché di vigneti ce ne sono tanti e il consumo di vino sta diminuendo. Le zone di Langa e Roero hanno alle spalle un lungo percorso di investimenti sulle tipicità e sulle tradizioni dei loro vini, per cui la strada è segnata e non dovrebbero avere problemi. In ogni caso, però, bisogna sempre seguire con cura le evoluzioni e i cambiamenti dei mercati».

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