Alba città creativa Unesco ricorda Renato Ratti

Uno dei grandi personaggi del mondo del vino, una persona di intuito straordinario che ha contributo a cambiare per sempre la storia del nostro territorio

ALBA In occasione dei 60 anni dall’approvazione della legge istitutiva delle Doc e Docg la Città di Alba ricorda Renato Ratti, promotore vinicolo, uno dei primi a concepire il vino in termini moderni, su misura di un consumatore nuovo, e a puntare sulla qualità, la delicatezza e l’equilibrio del prodotto.

Lunedì 23 ottobre 2023, alle ore 21, al teatro sociale Giorgio Busca si parlerà della sua vita e della sua attività in campo vitivinicolo e verrà proiettato in prima visione il video del progetto Per aspera ad astra, realizzato in collaborazione con fondazione Radici e grazie al sostegno della fondazione Crc.

Per partecipare occorre accreditarsi al link: https://forms.gle/hBkYzqC1osBKsfkr5.

Dice l’assessore al turismo e Città creative Unesco Emanuele Bolla: «Ricordiamo uno dei grandi personaggi del mondo del vino, una persona di intuito straordinario che ha contributo a cambiare per sempre la storia del nostro territorio. Siamo molto orgogliosi di poterlo fare con parenti ed amici, in una serata che si preannuncia emozionante e ricca di passione. Si conclude così il primo ciclo di incontri del progetto Per aspera ad astra, mentre già guardiamo alle sue possibili evoluzioni future.»

Alba città creativa Unesco ricorda Renato Ratti

Renato Ratti nasce a Villafalletto nel 1934 e si trasferisce con la famiglia, alla morte del padre, nel 1948, a Mango a casa dei nonni. Nel 1953 ottiene il diploma di enotecnico alla scuola Enologica di Alba ed entra nel mondo del lavoro prima alla Contratto di Canelli e poi alla Cinzano di Santa Vittoria. Nel luglio del 1955 parte per il Brasile inviato dalla Cinzano, investendo i suoi guadagni in vigne di Langa per produrre vini.

Nel 1965 rientra in Italia, interrompe la collaborazione con la Cinzano e si stabilisce all’Abbazia dell’Annunziata di La Morra iniziando la sua attività di produttore vinicolo nella zona di Mercenasco.

Nel 1971 l’Ordine dei cavalieri del tartufo e dei vini di Alba, che lo aveva avuto tra i fondatori, pubblica il suo primo libro Della vigna e del vino dell’Albese che rimane ancora oggi la più interessante, completa e documentata ricerca vinicola della zona, dalla quale non si può prescindere se si vuole conoscere la storia della nostra enologia.

Pubblicò nel 1973 Civiltà sul vino, nel 1974 Il manuale del saggio bevitore, nel 1977 Guida dei vini del Piemonte, nel 1891 Come degustare i vini, nel 1985 Conoscere i vini d’Italia e disegnò del Barolo la prima mappa dei grandi cru di Langa.

A Renato Ratti dobbiamo la consapevolezza dei problemi legati alla vitivinicoltura albese, fu infatti uno dei primi a concepire il vino in termini moderni e su misura di un consumatore nuovo, a puntare sulla qualità, la delicatezza e l’equilibrio del prodotto.

È stato per i vini albesi uno dei principali promotori facendoli conoscere in tutto il mondo e fu tra i protagonisti della fondazione della rassegna Fiera del vino di Pasqua, ora Vinum.

Oltre ad essere stato direttore del Consorzio del Barolo e del Barbaresco, fu direttore del Consorzio dell’Asti, continuando a promuovere i vini del nostro territorio.

Uomo di grande cultura e di notevole capacità manageriali, seppe adoperarsi efficacemente per la costituzione delle Doc e delle Docg dei vini albesi.

Morì a La Morra nel 1988.

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