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Il riconoscimento del gianduiotto Piemonte Igp portato dal presidente Cirio all’attenzione della Commissione europea

Il riconoscimento del gianduiotto Piemonte Igp portato dal presidente Cirio all'attenzion della Commissione europea

BRUXELLES Il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ha portato all’attenzione del commissario europeo per l’Agricoltura, Janusz Wojciechowski, la questione del riconoscimento della denominazione del gianduiotto Piemonte Igp. Con loro anche il maestro cioccolatiere Guido Castagna, coordinatore del comitato promotore del riconoscimento del gianduiotto Piemonte Igp, e l’avvocato Antonio Borra.

L’incontro, che si è svolto nel pomeriggio di oggi (mercoledì 8 novembre) in video-collegamento, era stato preannunciato ieri al termine di un confronto organizzato dal presidente Cirio con esponenti del Consiglio regionale, i rappresentanti del comitato e con la partecipazione telefonica del ministro dell’agricoltura, Francesco Lollobrigida. Il commissario Wojciechowski ha ringraziato la Regione Piemonte per avere segnalato questa problematica e ha assicurato che nel rispetto delle regole europee in tema di tutela delle denominazioni farà tutto ciò che è in suo potere per difendere il legame tra i marchi dei prodotti e la loro città o regione d’origine. Alla luce delle verifiche effettuate, la Regione Piemonte e il comitato intendono proseguire nella richiesta inoltrata al ministero, certi oggi anche più di ieri della correttezza delle proprie istanze a tutela del proprio territorio.

Durante l’incontro sono state ripercorse le tappe dell’iter di riconoscimento della denominazione, iniziato a marzo del 2022, a cui la Regione Piemonte ha dato parere positivo a settembre dello stesso anno. La pratica è ora all’esame del ministero dell’Agricoltura con l’opposizione di una multinazionale (la Lindt, ndr) che rivendica la titolarità del marchio e obietta sulla titolarità del comitato di proteggere la denominazione con la richiesta del riconoscimento Igp. «Il riconoscimento Igp non vuole essere un marchio commerciale, ma uno strumento per garantire questa eccellenza dolciaria come patrimonio comune di tutto il Piemonte e dei cioccolatieri che vorranno seguire la ricetta autentica», dichiara il presidente Cirio.

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