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Pallapugno oggi a Cuneo lo spareggio che vale lo scudetto 2023

Pallapugno oggi a Cuneo lo spareggio che vale lo scudetto 2023
Il pubblico in attesa dell'inizio dello spareggio 2023

Oggi (sabato 4 novembre) si gioca a Cuneo lo spareggio tra Olio Roi Acqua San Bernardo Imperiese (Raviola) e Nocciole Marchisio Cortemilia (Vacchetto).

La partita si può seguire in diretta sul canale Youtube de Lo sferisterio.

Raviola pareggia il conto. La finale va allo spareggio

PALLAPUGNO / SERIE A

TROFEO BANCA D’ALBA

IMPERIESE 11
CORTEMILIA 7

Olio Roi Acqua San Bernardo Imperiese: Raviola, Giribaldi, Iberto, Malafronte.
Nocciole Marchisio Cortemilia: Vacchetto, Cane, Rivetti, Boffa.
Arbitri: Salvetto e Montanaro; terzo arbitro: Grasso.

Anche quest’anno sarà necessario lo spareggio per assegnare lo scudetto e, come dodici mesi fa, a giocarlo saranno Olio Roi Acqua San Bernardo Imperiese (Federico Raviola) e Nocciole Marchisio Cortemilia (Massimo Vacchetto). La sfida che vale una stagione si giocherà sabato 4 novembre, alle 14.30, sul campo neutro di Cuneo, scelto dalla formazione ligure in virtù del miglior piazzamento ottenuto nei play-off.

Raviola e soci hanno portato la finale allo spareggio, imponendosi nella gara di ritorno sabato a Dolcedo con il punteggio di 11-7, pareggiando il conto dopo l’11-8 ottenuto da Vacchetto a Cortemilia. La qualità del gioco è stata condizionata dal vento, tanto forte quanto irregolare. Quando le folate erano a favore della battuta obbligavano chi era al ricaccio a giocare al volo e ad abbassare subito la palla per evitare il peggio. Quando invece, il vento era laterale, era difficile forzare per evitare che la palla finisse in fallo. Quindi, pochissimi scambi e battitori e direttori tecnici a tenere d’occhio la direzione del vento come gli skipper della Coppa America di vela.

L’avvio dell’incontro è stato targato Imperia, con i locali che hanno incamerato i primi tre giochi (il secondo sul 40 pari) con Raviola bravo a trovare il muro dalla battuta e una squadra subito molto concentrata su tutti i palloni.

Vacchetto ha rotto il ghiaccio nel quarto gioco, portandosi sul 3-1 con un punto ottenuto sul 40 pari, ma i locali hanno subito replicato strappando tre giochi di fila con gli ospiti molto in difficoltà. Sotto per 6-1, Vacchetto ha interrotto la serie negativa portandosi sul 6-2 grazie a un fallo di Malafronte al secondo vantaggio, ma Raviola ha replicato subito ottenendo il 7-2 (ancora al secondo vantaggio) con una battuta contro il muro. Più netto l’ultimo gioco prima della pausa, vinto a zero da Vacchetto: 7-3 all’intervallo, proprio come all’andata.

E proprio come all’andata, nella ripresa sono stati i locali a partire meglio (8-3, ancora sul 40 pari), ma i cortemiliesi sono rimasti a galla aggiudicandosi due giochi a zero risalendo fino all’8-5. Dopo il time-out chiesto da Aicardi, i locali hanno ancora allungato (9-5), ma Vacchetto si è rifatto sotto ottenendo a zero il gioco del 9-6 e al secondo vantaggio (fallo di Raviola) quello del 9-7. Quando la sfida sembrava riaperta, gli ospiti sono riusciti a chiuderla, salendo a quota 10 e chiudendo nel gioco successivo, ancora alla caccia unica.

Sabato prossimo, in un campo che ha visto assegnare molti scudetti, calerà il sipario sulla stagione. Dopo due finali molto simili nel punteggio (11-8 e 11-7) è difficile fare pronostici. Raviola, in campionato, tra prima fase, play-off e finale ha vinto quattro confronti e ne ha persi due e ha battuto Vacchetto anche in Supercoppa e nella semifinale di Coppa Italia. Inoltre, il battitore dell’Imperiese ha disputato molte stagioni nello sferisterio di piazza Martiri vincendo, nel 2018 il suo unico scudetto. Dall’altra parte, però, c’è un giocatore come Vacchetto, che in carriera ha vinto sette finali (una proprio a Cuneo contro Raviola nel 2017) su nove e che non perde una sfida-scudetto dal 2014, quando affrontò lo spareggio a Dogliani contro Campagno. In pratica, precedenti e fattore campo parrebbero avvantaggiare Raviola, tuttavia Vacchetto, quando vede il traguardo, raramente fallisce il bersaglio.

Corrado Olocco

 

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