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Museo Paleontologico Territoriale dell’Astigiano: il Leviatano e le Sirene

Dal 31 gennaio, una delle più importanti collezioni d’Europa di fossili di cetacei in mostra per la prima volta nel suggestivo scenario dell’Ex Chiesa del Gesù di Asti, per stupire e meravigliare soprattutto i più piccoli

Museo Paleontologico Territoriale dell’Astigiano: il Leviatano e le Sirene

ASTI Una delle più importanti collezioni d’Europa di fossili di cetacei con reperti rari a livello internazionale in mostra per la prima volta nel suggestivo scenario dell’Ex Chiesa del Gesù di Asti, allestimento temporaneo che integra il percorso di quella permanente.

Il progetto racconta un territorio di eccellenza, l’astigiano, come area geo-paleontologica tra le più rilevanti nel nostro continente.

In epoca pliocenica, tra 5,3 e 2,6 milioni di anni fa, era ricoperta in parte dal mare che occupava tutta la Pianura Padana: una distesa di acque che ha regalato a queste località reperti rarissimi, di grande fascino e interesse, come appunto quelli dei cetacei.

Ma il territorio astigiano non ha soltanto reperti marini, infatti sulle terre emerse all’epoca vivevano anche rinoceronti, mastodonti, tigri con denti a sciabola, macachi e numerose altre specie simili a quelle che attualmente popolano zone tropicali come la Florida o la Penisola Indiana e che oggi ci appaiono quanto di più lontano si possa associare a questi luoghi.

Il protagonista è sicuramente il capodoglio di Vigliano, lungo circa 10 metri, scoperto nel 1929 e mai esposto al pubblico.

«Lo scopo di questo nuovo allestimento – racconta Piero Damarco, paleontologo e curatore della parte scientifica – è presentare l’unico esemplare al mondo di capodoglio pliocenico, dopo un lungo lavoro di preparazione durato 10 mesi».

All’epoca della scoperta, il fossile venne interpretato dagli abitanti del luogo come lo scheletro di un serpente di mare! L’esemplare visse circa 3 milioni e mezzo di anni fa in un mare caldo, caratterizzato da una grande biodiversità, insieme a numerose specie di cetacei oggi estinte.

L’esposizione prosegue poi con altri due reperti mai esposti prima: il dugongo di Montiglio e un cetaceo odontocete appartenente alla famiglia degli zifidi scoperto nel 1954, nei dintorni di Vigliano d’Asti.

Rimangono esposti uno dei reperti più rari e affascinanti del museo, la balena Tersilla, reperto unico a livello mondiale e la balena più antica del Mediterraneo, ritrovata in località Moleto; invece la balenottera di Montafia e il delfino di Camerano Casasco sono stati ricollocati nel seminterrato nella collezione permanente.

«L’obiettivo del Parco, attraverso l’esposizione di reperti unici al mondo e la pubblicazione dei volumi scientifici, sarà costruire un progetto di candidatura del Parco Paleontologico Territoriale Astigiano come Patrimonio Unesco, riconoscimento che avrebbe una importante ricaduta positiva sull’intero territorio astigiano».

Il tutto arricchito da un video che ricostruisce le fasi di ritrovamento del capodoglio e un paleo-videogame in cui i piccoli visitatori potranno vestire i panni di Mary Anning (la paleontologa inglese che scoprì nell’800 il primo ittiosauro) immersi nella proiezione di onde tra i suoni del mare.

 

COME PARTECIPARE
€ 7,00 Ingresso

€ 10,00 Ingresso con visita

ORARI APERTURA:
dal lunedì al venerdì ore 11.00 – 17.00
martedì giorno di chiusura
sabato e domenica ore 11.00 -18.00

INDIRIZZO: Corso Vittorio Alfieri, 381, Asti

info@astipaleontologico.it | T: +39.0141. 592091

 

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