Venerdì 19 gennaio, gli ortodossi macedoni festeggiano l’Epifania con il tradizionale tuffo nel Tanaro

Venerdì 19, gli ortodossi macedoni festeggiano l'Epifania con il tradizionale tuffo nel Tanaro
Alcuni protagonisti della celebrazione dello scorso anno.

NEIVE La comunità macedone ortodossa, venerdì 19 gennaio, festeggerà l’Epifania, seguendo il calendario giuliano, differente per tredici giorni da quello gregoriano. La festa inizierà con la celebrazione alle 10 nella chiesa neivese di San Michele Arcangelo, officiata da padre Mihailo Matevski, e continuerà con la processione fino al Tanaro. Nel fiume verrà lanciato un crocifisso e numerose persone, soprattutto giovani, si tufferanno nelle acque gelide per recuperarlo. Chi lo troverà, lo custodirà sino alla prossima Epifania. Il recupero della croce (che porterà fortuna e salute per tutto l’anno) è preceduto dalla cerimonia di benedizione dell’acqua del fiume, che i fedeli raccolgono per portarla nelle loro case. Nei tre giorni successivi anche la croce verrà portata in tutte le famiglie. «Il momento più importante della fede è la festa in sé, con la relativa liturgia, mentre il tuffo nel fiume, nel nostro caso il Tanaro, è una tradizione popolare», spiega padre Matevski.

Venerdì 19, gli ortodossi macedoni festeggiano l'Epifania con il tradizionale tuffo nel Tanaro 1

La comunità macedone conta oltre novemila persone nel Sud del Piemonte, di cui circa il 40% in provincia di Cuneo, anche se i Comuni con la più alta concentrazione di cittadini di origine macedone sono quelli astigiani di Canelli e Nizza Monferrato. Nel nostro territorio i macedoni sono attivi in particolare nella viticoltura.

«La festa dell’Epifania sarà un momento importante per tutta la comunità macedone, con un richiamo alle proprie tradizioni, ma in una società che cambia come quella italiana ed europea, sarà necessaria sempre più una conoscenza reciproca, senza però abbandonare le proprie radici. È importante inoltre incontrare l’altro, senza paura delle differenze, costruendo una società con l’obiettivo della pace e della convivenza, sapendo che le diversità e la loro conoscenza possono diventare ricchezza ulteriore per tutti», commenta Roger Davico, dell’Anolf, (Associazione nazionale oltre le frontiere), che svolge attività a favore degli immigrati.

 Silvana Fenocchio

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