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Indifferenza delle istituzioni europee alle proteste degli agricoltori: la denuncia arriva da Confagricoltura Asti

Indifferenza delle istituzioni europee alle proteste degli agricoltori: la denuncia arriva da Confagricoltura Asti

ASTI Confagricoltura Asti alza la voce lamentando l’indifferenza delle istituzioni europee alle proteste degli agricoltori. La denuncia arriva a seguito della recente approvazione della normativa europea sul ripristino della natura (Nature restauration law).

Il regolamento mira a garantire il ripristino degli ecosistemi degradati in tutti i Paesi dell’Ue, contribuire al raggiungimento al raggiungimento degli obiettivi europei in materia di clima e biodiversità e migliorare la sicurezza alimentare.

Il ripristino degli habitat naturali (foreste, praterie e zone umide, fiumi, laghi e coralli) in cattive condizioni dev’essere pari al 30% entro il 2030, al 60% entro il 2040 e al 90% entro il 2050. Secondo Confagricoltura, il rischio è che si riduca la superficie coltivata al punto da compromettere la produzione alimentare e renderla inadeguata al consumo dell’Ue.

Secondo quanto reso noto dall’organizzazione agricola, il nuovo testo, elaborato da diverse istituzioni europee nei mesi scorsi, segue una impostazione più ideologica che scientifica e, anche se fortemente modificata rispetto alla prima versione, è peggiorativa della posizione che era stata votata dal Parlamento europeo per tutelare la superficie agricola e l’attività produttiva.

In particolare, il presidente di Confagricoltura Asti Gabriele Baldi ha denunciato: «È stata persa l’occasione per segnare un punto di svolta nell’applicazione del Green deal (pacchetto di iniziative strategiche per la transizione verde, nda) all’agricoltura. Con la nuova normativa verrà messo a rischio il potenziale produttivo del settore primario piemontese e italiano. È necessario che le istituzioni rivedano queste politiche scarsamente realistiche: è in gioco la sopravvivenza delle nostre imprese».

Confragricoltura Asti ha sottolineato, poi, come questo Regolamento aumenti i vincoli e gli impegni che dovranno sottoscrivere gli agricoltori, già alle prese con le norme ambientali della Pac (Politica agricola comune) 2023-2027 difficili da applicare, per giustificare agli occhi dei contribuenti il sostegno finanziario destinato dalla Ue all’agricoltura.

«La sostenibilità ambientale non può essere perseguita contro gli agricoltori, che sono i primi guardiani  dell’ambiente e soprattutto imprenditori. Ci siamo sempre fatti parte attiva nel sostentamento  dei bisogni primari delle famiglie e nella salvaguardia dei territori, ma sono state adottate strategie basate su una retorica green prive di ogni fondamento scientifico, che non condividiamo. Serve un deciso cambio di rotta rispetto alla linea finora tenuta dalla Commissione» – ha aggiunto il direttore di Confagricoltura Asti Mariagrazia Baravalle.

L’organizzazione agricola astigiana ha concluso sottolineando che, non essendo stati previsti fondi aggiuntivi per il raggiungimento degli obiettivi fissati, le risorse finanziarie necessarie non potranno essere attinte dal bilancio della Pac e pertanto fa affidamento sul dibattito riguardante il futuro dell’agricoltura che si terrà al prossimo Consiglio europeo, come annunciato anche dalla premier Giorgia Meloni.

Manuela Zoccola

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