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Doppio appuntamento per Ithaca dall’alta Langa all’Italia di Giolitti e Craxi

Alla Scuola di pace

ALBA L’associazione culturale Ithaca organizza in questi giorni due appuntamenti: il primo sarà questa sera, il 20 aprile alle ore 11, nella sala del Municipio del Comune di Alba. Verrà presentato il libro di Suzanne Hoffman, dal titolo Amore e guerra in alta Langa (Araba fenice edizioni). Interverranno anche l’editore Fabrizio Dutto, l’autore e imprenditore vitivinicolo Maurizio Rosso e lo scrittore Teresio Asola.

Il secondo evento sarà lunedì 22 aprile (nella sala conferenze della Banca d’Alba, in Via Cavour,  alle 18.30) e avrà come titolo “da Giolitti a Craxi – la difficile strada del riformismo”. Sul palcoscenico Paolo Borgna, in passato magistrato e procuratore della Repubblica di Torino, oggi presidente di Istoreto – istituto di storia della Resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti”.

Spiega Giorgio Scagliola, presidente di Ithaca:  «Ripercorrendo gli anni della “età giolittiana” – dall’inizio del secolo sino alla Grande guerra –, Borgna rifletterà sull’epoca storica in cui Giolitti aveva tentato di saldare un’alleanza tra la borghesia imprenditoriale e l’aristocrazia operaia del Nord: aveva legittimato i sindacati assumendoli come interlocutori, abbandonando la politica crispina di repressioni poliziesche delle manifestazioni».

Poi aggiunge: «Giolitti aveva poi introdotto importanti riforme a tutela dell’invalidità e vecchiaia, del riposo festivo, del lavoro delle donne e dei minori, degli infortuni sul lavoro; aveva istituito (nel 1906) il corpo degli ispettori del lavoro e nazionalizzato le compagnie di telefoni e le ferrovie; aveva ammesso le cooperative socialiste e cattoliche nelle gare di appalto; infine aveva introdotto (nel 1912) il suffragio universale sia pure solo maschile, annunciato una riforma fiscale progressiva e preparato il terreno alla riduzione dell’orario di lavoro a otto ore giornaliere».

«Ebbene, l’interrogativo sui cui rifletteremo sarà il seguente: perché, oltre all’irriducibile (e comprensibile) avversione della destra reazionaria, Giolitti subì (quasi sempre) l’avversione dei socialisti più radicali e persino delle forze cattoliche? L’alleanza tra questi due mondi, ragiona Borgna, avrebbe probabilmente evitato l’entrata in guerra dell’Italia nel 1915 e quindi, sicuramente, il successivo avvento del fascismo che gonfiò le proprie vele grazie al malessere di un Paese al tempo economicamente stremato, moralmente malato, socialmente diviso», ha concluso.

m.v.

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