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Tensioni in Consiglio comunale ad Alba: rischia di saltare il numero legale

Caos in Consiglio: rischia di saltare il numero legale
Foto Beppe Malò

ALBA Nell’ultimo Consiglio comunale della Giunta guidata da Carlo Bo, andato in scena ieri sera, 22 aprile, è rischiato di venire meno il numero legale, con non poche tensioni tra maggioranza e opposizione. L’episodio si è verificato quando era già notte. Al centro, la delibera relativa agli espropri per la realizzazione della prima parte della strada di collegamento tra corso Europa e via Ognissanti, a carico della ditta Dimar, che a San Cassiano ha realizzato il nuovo supermercato. Un iter complesso, anche per via della vicenda Egea, che avrebbe dovuto realizzare la seconda parte della strada, collegata al progetto per la nuova sede in via dell’Acquedotto. Tutti piani ad oggi utopici, alla luce della crisi che ha travolto l’azienda.

I FATTI IN CONSIGLIO

Che cosa è accaduto ieri sera? La minoranza di Uniti per Alba, per manifestare il proprio dissenso nei confronti degli espropri avviati in ritardo, ha lasciato l’aula. Si è alzata anche la consigliera Elena Di Liddo, che aveva preso il posto – in quanto vice – del presidente del Consiglio Domenico Boeri, che ha lasciato l’aula per motivi di salute a circa due ore dall’inizio. Al posto di Di Liddo, si è seduta così la leghista Elena Alessandria, la prima avente diritto per regolamento.

Ed è così che è sorto il problema del numero legale, per via delle assenze all’interno della maggioranza. Oltre a Boeri, mancavano anche i consiglieri Olinto Magara e Mario Fugaro, entrambi giustificati. Non ha potuto votare la consigliera Clelia Vezza, per via di un conflitto di interesse. È tornata così alla mente la seduta del giugno del 2021, quando il Consiglio è stato rinviato proprio per la mancanza del numero necessario, facendo tremare la Giunta e lo stesso sindaco Carlo Bo. Ieri sera, alla fine, la questione è stata risolta richiamando Boeri, ormai a casa da ore.

Nella diretta, disponibile sulla pagina YouTube del Comune, si notano i volti tirati e i gesti concitati di sindaco, assessori e consiglieri. Poi, per diversi minuti, l’audio sparisce e lo schermo diventa nero. Il video riprende con Boeri seduto al suo posto di presidente, visibilmente alterato, con Bo che gli fa segno di calmarsi.

Il video è disponibile qui: https://www.youtube.com/live/59swru9Jjb0?si=Q-cQ4LtoUkL7b7fi

LE DICHIARAZIONI

A prendere la parola, il candidato del centro-sinistra Alberto Gatto: «Voglio chiarire ciò che è accaduto. Il nostro gruppo ha subìto gravi ingiurie dal presidente Boeri: ci spiace che abbia dovuto rientrare, ma è stato proprio lui a dirci per anni che la garanzia del numero legale è una prerogativa della maggioranza». E ha proseguito: «Quanto accaduto ci dimostra, ancora una volta, i gravi problemi all’interno della maggioranza, a meno di cinquanta giorni dalle elezioni. Riguardo alla delibera, il nostro dissenso dipende da un semplice fatto: gli espropri avrebbero dovuto avvenire tre anni fa e non oggi, quando ormai la Dimar ha costruito e inaugurato il nuovo supermercato».

Le ingiurie riferite da Gatto sarebbero state pronunciate da Boeri nel momento del rientro in Consiglio. Lo stesso Boeri si è scusato, lasciando intendere l’accaduto: «Vi chiedo scusa, ma ero molto arrabbiato. Non mi sento bene. È vero che il numero legale della maggioranza va garantito, ma a volte ci possono essere eccezioni».

Ad aggiungere ulteriore tensione, l’intervento del consigliere di Forza Italia Mario Sandri: «Mi riferisco al consigliere Gatto: sei troppo agitato, non sei maturo per candidarti». A richiamarlo all’ordine, oltre alla proteste dell’opposizione, lo stesso Boeri.

Commenta Gatto, a margine della seduta: «Abbiamo vissuto una bruttissima pagina per la nostra città, nel Consiglio più importante. Ancora una volta le assenze nella maggioranza parlano da sole: questa seduta era fissata da febbraio. Riguardo agli insulti, ben vengano le scuse, ma ciò che è accaduto è inaccettabile».

Da notare, anche l’assenza dell’assessora alla Cultura e vicesindaca Carlotta Boffa, oltre a quella di Magara, consigliere del suo gruppo: la spaccatura rispetto a Bo è ormai definitiva.

Francesca Pinaffo

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