ALBA Tra pochi giorni, dalle 26 attuali, diventeranno 29 le persone senza fissa dimora accolte nel dormitorio provvisorio allestito nella palestra della scuola media Macrino, aperto da questa domenica, 4 agosto. Come ha confermato l’assessora alle politiche sociali Donatella Croce, durante la terza commissione di ieri sera – 8 agosto –, il dormitorio rimarrà attivo fino al 26 agosto, quando riaprirà il Centro di prima accoglienza di via Pola, in queste settimane chiuso per la manutenzione ordinaria.
Il grande contributo dei volontari
Il tema è stato affrontato a partire dalla richiesta dell’opposizione di centrodestra. Croce ha fatto il punto sulla situazione: «Abbiamo al momento allestito 30 posti e abbiamo creato una lista d’attesa, per valutare l’andamento della situazione dopo i primi giorni. Al momento, tutto procede per il meglio, grazie al lavoro di tutti i volontari delle associazioni presenti. La Croce rossa locale ha anche tenuto un corso, prima dell’apertura, gestito dal responsabile del dormitorio di Cuneo, per formare tutti coloro che si sono resi disponibili. Nel complesso, potremmo arrivare a 40 posti, ma preferiamo rimanere su cifre più basse, anche per garantire una certa privacy all’interno e non creare disagi».
Una soluzione per l’immediato
Il target degli ospiti è quello di sempre: sono quasi tutti lavoratori agricoli di origine straniera, tranne un italiano. Croce ha anche precisato che alcuni lavorano regolarmente, altri occasionalmente e altre persone sono alla ricerca di un posto. Diverse situazioni sono già note. L’ex presidente del Consiglio comunale Domenico Boeri ha chiesto delucidazioni sui numeri, visto che al massimo in via Pola erano soltanto 18 i posti letto. L’assessora ha risposto così: «Visto che erano parecchie le persone che dormivano in strada in questo periodo, abbiamo colto l’occasione della palestra per creare più posti. Ogni giorno riceviamo almeno due o tre richieste». Dal 26 agosto, il Cpaa riaprirà, ma inevitabilmente diversi uomini torneranno in strada. In seguito ai lavori di ristrutturazione, il dormitorio della Caritas punta ad avere 28 posti. Su domanda dell’ex assessore alla sicurezza Lorenzo Barbero, Croce ha aggiunto: «Con il consorzio, si creeranno ancora nove posti nella cittadella di via Pola per la seconda accoglienza, ma è un percorso diverso e sul lungo periodo. Questa soluzione della palestra ci è servita nell’immediato, ma è ovvio che dovremo tornare sul tema con una strategia mirata da settembre».
All’ingresso si chiedono soltanto i documenti
L’opposizione è anche intervenuta in merito alla questione del caporalato. Sempre Boeri e Barbero hanno chiesto all’assessora chiarimenti su eventuali controlli effettuati per monitorare la condizione lavorativa degli ospiti. Molto netta la risposta di Croce: «Come Comune e volontari, in questo momento, non siamo in grado di verificare anche questo aspetto, che compete ad altri. All’ingresso, chiediamo soltanto i documenti. Gli operatori del progetto regionale Common ground, di cui Alba fa parte, sono già intervenuti: se interrogati sul loro lavoro, molti restano in silenzio. Sono aspetti che vanno affrontati da chi è formato su questo fronte, con i metodi giusti. In generale, si recano alla stazione dei treni per raggiungere i posti di lavoro». Barbero ha detto: «Forse si potrebbe chiedere almeno il contratto, così da accedere a ulteriori informazioni e monitorare meglio questo aspetto essenziale». L’assessora ha anche precisato che, come per la Caritas, non è previsto alcun contributo economico da parte degli ospiti.
«Non può ricadere tutto sul nostro Comune»
Nessun coinvolgimento del territorio, come ha precisato ancora Croce, per questa accoglienza emergenziale. A chiedere chiarimenti in merito, è stato l’ex assessore al turismo Emanuele Bolla. Ha detto l’assessora: «Per fare un lavoro con i Comuni limitrofi, bisognava partire ad aprile, non certo a luglio. Abbiamo già corso per attuare questa soluzione». La consigliera di maggioranza Rosanna Martini ha rincarato la dose: «Mi lasciano basita le domande dell’opposizione, visto che hanno amministrato la città per cinque anni e il problema non è certo nuovo». Il sindaco Alberto Gatto ha concluso: «Dobbiamo lavorare perché tutto non ricada sul nostro Comune, visto che il problema è territoriale: abbiamo già riunioni in programma sul tema. In più, a partire dal protocollo già firmato con la Diocesi, dobbiamo fare in modo che via Pola non chiuda ad agosto o che si trovino soluzioni diverse: il nostro impegno è massimo».
Francesca Pinaffo