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Itinerari d’estate / Nella deserta langarum cinque sentieri

Itinerari d'estate / Nella deserta langarum cinque sentieri
La pietra che indicava la festa Appuntamento nei boschi

ITINERARI Andando indietro nei secoli, sembra che le Langhe siano state citate per la prima volta in una bolla imperiale di Ottone I del 970. «Passammo attraverso i luoghi deserti delle Langhe (in latino deserta langarum) e li lasciammo senza riscuotere alcun tributo». Oggi siamo abituati a ben altri scenari, ma un tempo erano terre selvagge e di confine, dove facilmente ci si imbatteva in briganti.

Proprio quel “deserta langarum” è il nome scelto da un gruppo di volontari che, dopo averli tracciati, si impegna a mantenere puliti 5 sentieri a cavallo tra i Comuni di Torresina e Igliano. Si parla a malapena di un centinaio di abitanti, che negli anni hanno organizzato iniziative di successo. Da un simbolico pietrone dell’Appuntamento nei boschi si dipanano i percorsi per una lunghezza totale di oltre trenta chilometri.

Itinerari d'estate / Nella deserta langarum cinque sentieri 1

Il primo è il sentiero Arte, indicato con il segnavia rosso. Passa dal panoramico Bric della Croce e, superata una pineta, porta alla cappella quattrocentesca di San Grato. Dopo una piccola borgata, attraversa un bosco di latifoglie e conduce alla cappella della Santissima Trinità e all’abitato di Torresina.

Il sentiero Cultura è indicato con il colore giallo e misura circa 9 chilometri. Nel primo tratto si passa accanto a un antico forno, in località Rafel. Da qui si sale fino a 770 metri per arrivare alle trincee scavate dai piemontesi per difendersi dai francesi di Bonaparte nella battaglia per la conquista del forte di Ceva. Proseguendo, si scende leggermente e si trovano altri resti di trincee, in questo caso francesi. Passato l’abitato di Torresina, il percorso transita accanto a una vecchia fontana ricavata all’interno di una grotta di tufo.

Con il blu è indicato l’itinerario Storia, di quasi 7 chilometri. Dalla pietra di Appuntamento nei boschi (festa iniziata nel 1980 e proposta fino a prima della pandemia) si scende per arrivare alla borgata Giuliani. La risalita avviene lungo un pendio assolato e puntellato da numerosi muretti a secco con archi in pietra.

Dopo essere passati dalla chiesa di San Ludovico, del Cinquecento, si scende fino all’antico ponte in pietra sul Cusina. Il percorso punta ora verso il centro di Igliano, dove sulla facciata della chiesa di Sant’Andrea è collocata una lapide funeraria romana del primo secolo dopo Cristo, rinvenuta nell’Ottocento durante i restauri.

Itinerari d'estate / Nella deserta langarum cinque sentieri 2Natura è il nome della traccia indicata con il fucsia. È la meno impegnativa di tutte, passa interamente per fitti boschi di castagno e di pino. Lungo il percorso si arriva a due fontane immerse tra la vegetazione, dette di Monasterola e di Boscogrande.

Il sentiero più lungo è il Cusina, indicato in Verde, e tocca il versante incluso nella valle del torrente omonimo. Subito si incrocia il Colle del Ginepreto con il suo pilone sommitale. Scendendo attraverso boschi si incrocia il punto in cui passa l’ottavo meridiano Est e la fontana dei Tredici monti.

Dopo 5 chilometri dalla partenza, è il momento di guadare il Cusina e ritrovarsi nei pressi dell’antico mulino di Igliano. Più avanti, da cascina Castello, si può ammirare l’ultimo sopravvissuto tra gli essiccatoi per castagne. Dopo un tratto su asfalto, si ritorna su sentiero e ci si imbatte in un esemplare di Quercus crenata, ibrido naturale tra la quercia da sughero e il cerro, sempreverde e molto rara in natura. L’ultima fatica consiste nel guadagnare la panoramica cima di Costalunga a 790 metri, per poi scendere fino alla pietra dell’Appuntamento nei boschi.  

Davide Barile

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