Al Mudi i libri sono per tutti

La sala Mab dall’estate dell’anno scorso è al piano terra del Seminario, in piazza Vittorio Veneto. È uno spazio per la libera lettura a disposizione di famiglie, educatori e insegnanti, arredato con tappeti e cuscini colorati.

Al Mudi i libri per tutti
Martina Marucco del Mudi

ALBA La sala Mab (l’acronimo sta per “Museo, archivio e biblioteca” della diocesi) dall’estate dell’anno scorso è al piano terra del Seminario, in piazza Vittorio Veneto. È uno spazio per la libera lettura a disposizione di famiglie, educatori e insegnanti, arredato con tappeti e cuscini colorati; vi si può accedere con una telefonata allo 0173-44.03.50. La sua particolarità e il suo valore sono i libri ad alta leggibilità. Il Museo diocesano ha inviato Silvia Gallarato e Martina Marucco, grazie ai fondi dell’otto per mille, ai corsi di Comunicazione aumentativa alternativa (Caa) della fondazione Paideia. Il linguaggio è pensato per le persone con bisogni comunicativi complessi, difficoltà di apprendimento e bambini che non hanno ancora imparato a leggere. Il Mudi ha già attivato collaborazioni con la neuropsichiatria dell’Azienda sanitaria di Alba e Bra, il Consorzio socioassistenziale, Emmaus, la Biblioteca civica e il museo Eusebio.

Lo scaffale Libri per tutti è stato inaugurato venerdì scorso, arricchito da nuovi testi redatti in Caa. 

Un corso per conoscere la materia

Al fine di fornire agli insegnanti della zona le competenze per leggere e scrivere in Comunicazione aumentativa alternativa, dal 4 al 6 settembre il Mudi e la fondazione Paideia hanno proposto, nella sala Bussi, il corso “Comunicare insieme, leggere tutti” per cinquanta insegnanti.

Tra le relatrici del corso vi erano Peiretti, Fabia Romano, logopedista di Paideia, e Cecilia Rubertelli, responsabile della Biblioteca dell’inclusione: «La parola chiave utilizzata durante le 15 ore di formazione è stata partecipazione. Ogni individuo con difficoltà di comprensione o comunicazione ha il diritto di partecipare in tutti gli ambienti di vita: l’obiettivo è raggiungibile grazie proprio alla Caa. In occasione dell’inizio dell’anno scolastico, ci auguriamo di aver fornito spunti e strumenti utili per la didattica. La formazione da svolgere in questo campo richiede un percorso lungo: è stato fatto un primo passo verso la condivisione di strategie per l’inclusione. Potrà essere un punto di partenza per ulteriori approfondimenti e per lo sviluppo di una cultura dell’accoglienza».  

d.ba.

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