CASTIGLIONE FALLETTO Domenica 8 settembre alle 18 a Castiglione Falletto, alla presenza del sindaco Piero Eirale e di molti componenti dell’amministrazione comunale, il parroco Antonello Pelisseri ha benedetto il nuovo pilone dedicato a San Bernardo di Chiaravalle, voluto dalla famiglia Cavallotto.
L’esistenza di un pilone dedicato al santo è stata rinvenuta su una mappa del comune ritrovata negli archivi storici grazie alle ricerche di Dario Destefanis che ha ritrovato nel comune altri 15 luoghi dedicati al culto. Il pilone sorge nei pressi della cappella di proprietà del Comune citata nei documenti del 1600, con affreschi e dipinti e ne rimane traccia sino al 1857.
Walter Accigliaro ha tracciato il profilo del santo, ricordando che nacque nel 1090 in una città della Borgogna, e morì nel 1153 nell’abbazia di Clairvaux ricordando come in provincia di Cuneo esistessero altre cappelle con la stessa dedicazione a Serralunga d’Alba ad esempio.
L’immagine più antica in provinca è quella di Sam Bernardo delle forche a Mondovì, mentre le motivazioni per il quale nel Cinquecento la popolazione castiglionese lo abbia scelto è perché era devotissimo alla Madonna a cui ha dedicato la lode Ave Maris Stella ed un secondo più colto è legato alla Divina commedia di Dante quando è San Bernardo ad accompagnare lo scrittore alla visione di Dio.
Una terza è legata alla riforma di San Bernardo dell’ordine benedettino da cui derivano i monaci cistercensi con una devozione porta alla nascita di 68 nuovi monasteri in varie nazioni e quindi una devozione che si allarga parecchio possa aver avuto qualche riferimento monacale anche a Castiglione.
Laura Cavallotto, a nome della famiglia, ha ricordato come i suoi nonni ricordavano dell’esistenza di un pilone e da li è nata la volontà di riannodare i fili con il passato cercando di riproporre nello stesso luogo quello che era stato il pilone che ha dato il nome al luogo prima di essere bricco Boschis. Per l’immagine dipinta ad olio dentro la nicchia del pilone è stato scelto il pittore Nerio Griso di Avigliana.
«Riscoprire una parte della nostra cultura è fondamentale, e queste cose non succedono per caso ma grazie a persone che si impegnano a recuperare il patrimonio storico del proprio paese», ha ricordato il sindaco prima della benedizione di don Antonello. alla presenza di numerosi castiglionesi.
Pierangelo Vacchetto