SOTTO LE TORRI In centro alcune novità commerciali attendono gli albesi al rientro dalle vacanze. Dal 17 luglio, infatti, è iniziata una nuova avventura commerciale per Gennaro Castronuovo. L’imprenditore e proprietario dell’Albese calcio ha aperto il locale Alba caffè – Da Gennaro in piazza Michele Ferrero 5, nello stesso immobile dove in precedenza c’era già un altro bar.
L’esperienza al caffè Rossetti si è così conclusa dopo circa un anno e mezzo dall’apertura. Spiega Castronuovo: «Abbiamo ceduto il locale di piazza Rossetti a persone di Rivoli, ma non so quando riapriranno. Nel nuovo esercizio proporremo servizio di mescita, ristorante e, naturalmente, pizzeria. Ovunque sono andato posso dire di essermi sempre portato il forno dietro, la mia grande passione».
In precedenza, Castronuovo aveva gestito, dal 2016 al 2022, il Motel di corso Asti, da lui ribattezzato Alba Hotel. Attualmente l’albergo è chiuso e pare che ora la proprietà sia di un istituto bancario.
Accanto a un locale che apre, ce n’è un altro che attende di poter iniziare a essere operativo. Si tratta della pasticceria di Iginio Mass ari, che sorgerà dove un tempo era in funzione lo storico locale Cignetti. A guidare l’operazione per portare il maestro pasticcere ad Alba è Alessandro Barbero, proprietario della Basikdue e, in passato, sindaco a Bonvicino e Bossolasco. Il cantiere ha subito rallentamenti a causa di vincoli edilizi risalenti agli anni Quaranta che gravano su tutto l’isolato della torre di casa Boeri. Pare comunque che l’impasse, dopo mesi di rimpalli tra ufficio tecnico comunale e Soprintendenza, possa risolversi positivamente nei prossimi tempi.
In una città dove il settore commerciale appare sempre in fermento, da giugno, la delega comunale è nelle mani di Roberto Cavallo. «Con l’Associazione commercianti albesi (Aca) ho un dialogo costante e ci siamo presi l’impegno di incontrarci almeno ogni due mesi», spiega. «Pur non essendo strettamente di mia competenza, ho chiesto di intervenire in via Coppa per velocizzare i lavori e salvaguardare al massimo le attività commerciali della zona».
Un pensiero va poi al mercato del centro storico: «Stiamo cercando di dare prospettive a qualcosa che ha radici medievali. Le esigenze cambiano, basti pensare alla compravendita delle uve della prima metà del Novecento, oggi scomparsa. Per una corretta pianificazione dobbiamo tenere conto della necessità degli ambulanti di avere un profitto e dei cittadini di trovare buone offerte. In più, va considerato il fascino che il mercato può esercitare sui turisti per la sua particolarità».
Davide Barile