MONTEZEMOLO C’era una volta lo sferisterio coperto di Montezemolo. O meglio, c’era il cantiere avviato per realizzare il “Centro polifunzionale porta delle Langhe” (questo il nome ufficiale dell’impianto), bloccato per sempre dal crollo del muro avvenuto nella notte tra il 27 e il 28 ottobre del 2006, alla vigilia dello storico spareggio-scudetto di Madonna del Pasco tra Corino e Sciorella. La vicenda ha avuto anche strascichi giudiziari. Oggi, al posto di quello che avrebbe dovuto essere il terreno di gioco, c’è un piazzale in terra e l’area è stata messa in sicurezza realizzando, al posto del muro d’appoggio, un imponente sostegno di cemento per evitare guai alle case e alla strada soprastanti.
Per lanciare l’innovativa struttura, in quegli anni si usava l’espressione “Coverciano della pallapugno”. Per il fabbricato adiacente al campo da gioco (che fortunatamente scampò al crollo) si pensava a un utilizzo polivalente, con delle strutture di servizio, bar e museo del balon. Il caseggiato avrebbe anche dovuto ospitare la sede della Lega delle società pallonistiche. Per portarsi avanti con il lavoro era già stata collocata una porta di vetro con l’insegna che oggi, a diciotto anni dal crollo, è ancora al suo posto, davanti ai locali vuoti. Accanto, c’è un pannello con il rendering del campo e l’elenco di enti e società coinvolti nell’opera, finanziata in gran parte da fondi dell’Unione europea.
Corrado Olocco