
L’ANALISI In Piemonte la popolazione invecchia, i bisogni sanitari si moltiplicano e in futuro serviranno professionisti del settore. Soprattutto infermieri, che a oggi sembrano essere sempre meno. Secondo i dati diffusi dai principali sindacati sulla base delle elaborazioni degli ordini professionali provinciali, negli ultimi anni sono oltre 21mila gli infermieri operativi in Regione. Ne servirebbero almeno 5mila in più, ma non sembra che le nuove generazioni siano interessate a questo tipo di carriera. È notizia di inizio settembre per esempio che su 1.175 posti disponibili nelle università regionali (45 solo nel polo di Alba, con sede nell’ex ospedale San Lazzaro), le richieste di iscrizione superano di poco le mille unità.
La situazione nell’Asl Cn2
Nell’Asl Cn2, distretto sanitario che copre l’intera area di Alba e Bra per un bacino demografico di oltre 170mila residenti, considerando tutte le professionalità, nei settori sanitari, tecnici e amministrativi, sono oltre 2.300 i dipendenti. Di questi, oltre 1.700 fanno riferimento alla sede dell’ospedale Michele e Pietro Ferrero di Verduno, lavorando all’interno della struttura o sul territorio. Molti operano su più turni e fasce orarie anche notturne, in modo da garantire il servizio 24 ore su 24.
Rispetto all’emergenza sanitaria e al fabbisogno di professionalità come medici e infermieri a livello locale, regionale e nazionale, il direttore sanitario dell’Asl Cn2 Luca Burroni ha dichiarato: «La contrazione dell’offerta che caratterizza da tempo il mercato delle professioni mediche e sanitarie coinvolge inevitabilmente, come avviene per tutte le aziende sanitarie e ospedaliere del Piemonte e d’Italia, anche la nostra Asl. Siamo da tempo impegnati a mitigare il fenomeno della “fuga” del personale sanitario già strutturato, presente a livello nazionale, attraverso l’attuazione di politiche di fidelizzazione dei dipendenti».
«Auspichiamo che il buon clima di lavoro che abbiamo creato, anche grazie al supporto della fondazione Ospedale Alba-Bra, e la possibilità di operare in una struttura orientata al costante sviluppo professionale, tecnologicamente avanzata e confortevole, possa dare a molti professionisti quel valore aggiunto differenziante per scegliere l’Asl Cn2 come sede dove prestare il proprio servizio». Per quanto riguarda il personale sanitario da assumere, «bandiamo costantemente concorsi pubblici per le figure ricercate (consultabili sul sito www.aslcn2.it e sul social network professionale Linkedin, nda) i cui esiti però, al momento, non ci consentono ancora di coprire appieno il fabbisogno reale».
Il ruolo dei corsi di laurea in infermieristica
Sul personale infermieristico Burroni conclude osservando: «Constatiamo con piacere il successo del corso di laurea dell’Università del Piemonte orientale, che a breve inaugurerà il terzo anno di corso ad Alba. Gli iscritti hanno la possibilità di intraprendere un percorso formativo stimolante e altamente professionalizzante. La sua presenza ad Alba ci permette di dare una risposta concreta a un’esigenza di personale particolarmente sentita anche nel nostro territorio in questo periodo».
Le possibilità formative ci sono e allora come si spiega la carenza di personale? Come ha evidenziato Francesco Coppolella, segretario regionale del sindacato Nursind «la scarsa richiesta di iscrizione è aggravata dalla percentuale di coloro che abbandoneranno il percorso di studi, specie durante il primo anno, di solito pari al 10%».
Risultano, infatti, molto più appetibili altri percorsi, come quello di fisioterapista o di dietista, perché i ragazzi e le ragazze sanno che l’esercizio della professione privata risulterà più conveniente dal punto di vista remunerativo. Eppure, una sanità privatizzata rischia di escludere dalla possibilità di ricevere cure ampie fasce di popolazione.
Valerio Re
