
CARO CARBURANTI Un film già visto quello a cui si assiste in questi giorni ai distributori di carburante: i prezzi di benzina e gasolio raggiungono punte elevatissime lungo la rete autostradale con una stazione di servizio sull’A1 che propone la verde con il servizio servito a 2,40 euro al litro.
A riportare il caso eclatante è l’associazione dei consumatori Codacons a cui replica il Ministero delle imprese e del made in Italy ricordando che il prezzo medio negli oltre 20mila distributori del Paese è pari a 1,699 euro per il gasolio e a 1,796 euro per la benzina, mentre il prezzo medio sulla rete autostradale nazionale è per il gasolio pari a 1,806 euro e per la benzina a 1,896 euro.
«Come rilevato da un’associazione – scrive il ministero – vi sono alcuni distributori lungo la rete autostradale che praticano un prezzo più alto nella modalità servito. Al contempo è bene considerare che vi siano migliaia di operatori che praticano un prezzo in linea o anche più basso della media nazionale. Proprio per questo è importante continuare a promuovere la trasparenza e la corretta informazione verso i consumatori, evitando di diffondere fake news».
Codacons ribatte: «È davvero paradossale che il Mimit, per negare l’allarme sui listini elevati praticati da alcuni impianti autostradali, smentisca se stesso. Il Ministero non sa che i dati che abbiamo evidenziato sono stati estrapolati dallo stesso sito web del Mimit». Secondo il Codacons tra balzelli sui biocarburanti e quotazioni del petrolio al rialzo secondo le ultime rilevazioni di Staffetta quotidiana sui prezzi comunicati dai gestori all’Osservatorio prezzi del Mimit, la benzina al self service si è attestata a 1,793 euro/litro, 1,695 euro/litro il gasolio, mentre al servito la verde raggiunge 1,933 euro/litro, 1,835 euro/litro il gasolio. E se questi sono i prezzi sulla rete urbana, la situazione si complica in autostrada: il Codacons, che ha monitorato i listini comunicati dai gestori e pubblicati sul sito del Mimit, registra listini che raggiungono addirittura i 2,4 euro al litro.
«Il 10 gennaio la benzina al servito ha toccato i 2,409 euro al litro sulla A1, (2,319 euro/litro il gasolio), un valore sfiorato anche sulla A21 con 2,399 euro/litro (2,299 euro il diesel)», spiega l’associazione. «Diversi impianti autostradali vendono la benzina sopra i 2,3 euro al litro: 2,366 euro sulla A4, 2,359 euro sulla A14, 2,349 euro sulla A11, 2,345 euro sulla A7, 2,339 euro sulla A22, 2,319 euro su A8 e A26. In modalità self, invece, la benzina ha superato i 2 euro al litro presso diversi distributori: 2,039 euro/litro sulla A14, 2,029 euro su A4 e A22, 2,009 euro sulla A1».
Pur trattandosi di casi limite, il trend al rialzo è confermato dal confronto con i listini alla pompa praticati a dicembre: «sulla rete urbana, rispetto ai prezzi praticati il mese scorso, un pieno di benzina costa oggi quasi 2,2 euro in più, mentre per un pieno di gasolio la spesa sale di 2,4 euro», analizza Codacons. «Su base annua, e considerando una media di due pieni al mese, l’aggravio di spesa è rispettivamente di 52 euro ad automobilista per la benzina, 57,6 euro per il diesel».
Il timore è che l’andamento dei prezzi dei carburanti, come già avvenuto in passato, vada «fuori controllo» e possa innescare una spirale inflattiva con conseguenze sulla spesa delle famiglie. «Invitiamo il Governo a prestare la massima attenzione all’andamento dei carburanti, per evitare ripercussioni per le tasche delle famiglie, considerato che all’incremento di benzina e gasolio corrispondono non solo maggiori costi di rifornimento, ma anche effetti sull’inflazione dovuti all’aumento dei listini al dettaglio dei prodotti trasportati su gomma», conclude il presidente Carlo Rienzi.
Il fronte delle proteste sui prezzi dei carburanti si allarga agli stessi gestori degli impianti che segnalano anomalie nella pubblicazione dei listini di benzina e gasolio da parte del Mimit.
Sempre Codacons ricorda le tante segnalazioni dal Friuli Venezia Giulia che hanno portato a una interrogazione parlamentare e a un fascicolo della Guardia di finanza. Alcuni gestori hanno segnalato al Ministero delle imprese e del made in Italy come i prezzi comunicati dagli impianti e pubblicati sul sito del Mimit spesso non siano corretti, contenendo errori in grado di alterare sensibilmente le medie nazionali dei listini di benzina e gasolio.
«Numerosi distributori segnalano prezzi identici per benzina e gasolio sia in modalità servito che in modalità self, pur praticando agli automobilisti listini diversi a seconda della modalità di erogazione dei carburanti», dice Codacons. «Altri comunicherebbero i prezzi praticati durante gli orari di chiusura degli impianti, e non nelle ore di effettivo funzionamento della stazione di servizio. In altri casi gli impianti comunicano al Mimit i prezzi del self service anche se i rifornimenti alle auto avvengono solo attraverso il personale di servizio. Anomalie che influiscono in modo evidente sulle medie nazionali dei listini dei carburanti pubblicate dal Mimit, e che sarebbero già al vaglio della Guardia di finanza per i rilievi del caso. Per questo chiediamo al ministero di chiarire i dubbi sollevati da alcuni gestori e di intervenire affinché i prezzi pubblicati siano effettivamente quelli praticati agli automobilisti».
