
BRA Prosegue il percorso verso la fondazione di un’Associazione dedicata al beato Fratel Bordino. Dopo il primo incontro, tenutosi a metà dicembre nei locali dell’Antico Santuario, il prossimo appuntamento è fissato per il 15 febbraio, alle ore 15, sempre presso l’Antico Santuario. Nonostante il progetto sia ancora in una fase embrionale, il gruppo promotore intende creare un’associazione che si dedichi al sostegno dei malati e dei loro familiari, ispirandosi al carisma del beato. Attualmente, il nucleo è composto da una quindicina di persone provenienti da Bra e Castellinaldo, unite dalla stessa motivazione.
Chiunque desideri partecipare o contribuire a questo percorso è invitato a unirsi al progetto.
Chi era fratel Luigi Bordino
Fratel Luigi Bordino (1922-1977), al secolo Andrea Bordino, nacque a Castellinaldo, in provincia di Cuneo. Durante la Seconda Guerra Mondiale fu arruolato e fatto prigioniero in Russia, un’esperienza che segnò profondamente la sua fede. Tornato in Italia, entrò nella Congregazione dei Fratelli di San Giuseppe Benedetto Cottolengo, prendendo il nome di Fratel Luigi.
Dedicò la sua vita al servizio dei malati e dei poveri nella Piccola Casa della Divina Provvidenza a Torino, distinguendosi per la sua umiltà, compassione e dedizione. Morì nel 1977 a causa di una leucemia e fu beatificato nel 2015. Fratel Luigi è ricordato per il suo esempio di carità cristiana e amore verso gli ultimi.
Bra e Castellinaldo, un legame nel nome di fratel Bordino
Ogni anno alla fine di giugno, dal 2016, si organizza una camminata Bra-Castellinaldo (27 km) , un evento di fede che attira molti devoti per vivere insieme il ricordo del medesimo pellegrinaggio che Andrea Bordino fece. L’origine di questo pellegrinaggio a piedi che si ripete ogni anno nasce dal pellegrinaggio che Luigi Bordino, appena ritornato dalla Russia, fece al termine della Seconda Guerra Mondiale nella primavera del 1946. “Non sapeva che cosa fare della propria vita – ci racconta una devota braidese, Teresa Berrino – e decise di fare la strada da Castelli nardo al Santuario della Madonna dei Fiori, per chiedere alla Vergine la grazia di essere illuminato. Dormi una notte sul pavimento dell’Antico Santuario e al mattino riprendendo il cammino verso casa, gli fu più chiaro che cosa doveva fare: dedicarsi per i malati, per gli ultimi”. La Madonna dei Fiori fu davvero determinante nella sua vocazione religiosa nella famiglia di San Giuseppe Benedetto Cottolengo. Con don Orione, il Cottolengo, fratel Luigi Bordino si può annoverare tra i Santi più devoti alla Madonna dei Fiori.
Lino Ferrero
