
ASSISTENZA «Spesso quando si parla di affido c’è confusione: c’è chi lo confonde con l’adozione, chi con un impegno totalizzante ed emergenziale. Non è così».
Monica Querce e Annalisa Albarello, operatrici del consorzio socioassistenziale Alba, Langhe e Roero, raccontano una realtà complessa e privata, che coinvolge decine di famiglie nel territorio.
L’affido consiste, in sintesi, nella possibilità di accogliere nel proprio nucleo bambini in situazioni di difficoltà di diversa entità e natura. Chi si rende disponibile a questo tipo di “esperienza” non parteciperà a un progetto standardizzato, ma a percorsi con varie forme che richiedono un impegno diverso a seconda delle esigenze e delle proprie disponibilità.
«La struttura variegata dell’affido è adatta a famiglie, a persone singole, a nonni e a chiunque abbia del tempo da mettere a disposizione. Può impegnare per alcune ore del giorno o della settimana oppure può essere in forma residenziale a tempo pieno. Può coinvolgere bambini più piccoli o ragazzi più grandi, anche minori stranieri che arrivano sul territorio non accompagnati», proseguono le due operatrici albesi.
«Questa forma di aiuto può essere importante anche per le famiglie che hanno figli con problematiche sanitarie. Per un minore che vive una situazione familiare complessa e che attraversa un momento di vulnerabilità è fondamentale trovare dei riferimenti stabili. A volte la presenza di altre figure adulte diventa necessaria per sostenere il suo percorso di crescita, in attesa che la famiglia di origine affronti le difficoltà e possa far fronte ai suoi bisogni di sviluppo», proseguono.
Le esperienze di affiancamento «dimostrano come questi progetti siano estremamente efficaci per i bambini e i ragazzi coinvolti, creando dei legami forti che restano nel tempo e fanno la differenza. Rendersi disponibili all’affido significa aprirsi alla fiducia dell’altro», aggiungono Querce e Albarello. Negli anni «sono tante le belle storie di affidi che potremmo raccontare, sono narrazioni di rapporti umani, nuovi, inediti e sorprendenti», proseguono le operatrici.
«Trame dense di significato e di altruismo che appaga chi decide di mettersi al servizio del prossimo, concedendo parte del proprio tempo e ricevendo in cambio emozioni che possono arricchirlo. Nel difficile scenario socioeconomico odierno servono nuove persone, nuove disponibilità per accogliere bambini e ragazzi. Serve l’aiuto di tutti, le situazioni di bisogno sono in aumento». Il percorso può spaventare ma le famiglie non sono abbandonate. Tra le azioni di accompagnamento a coloro che decidono di prendere un bambino in affido c’è il gruppo sostegno tra nuclei. Un momento in cui le persone possono confrontarsi tra loro, condividere sofferenze e nodi critici, ma anche speranze ed entusiasmi. Nella scelta dell’affido non si rimane soli, il gruppo funziona da riferimento, rendendo “collettivo” il percorso di crescita.
Dice un partecipante: «Vedo il gruppo come un momento di confronto e di supporto. Ascoltando le storie degli altri possiamo vivere aspetti comuni e trovare insieme soluzioni alle quali in autonomia non è facile rispondere. Il gruppo viene condotto da operatori qualificati che sanno porre il focus sui giusti particolari. Insieme ci si confronta e si trovano strategie comuni per affrontare le situazioni. All’interno del gruppo-affidatari ogni persona ha un ruolo riconosciuto e si rispetta ogni emozione che viene portata».
Aggiunge un altro: «Questi momenti ci hanno permesso di condividere la nostra storia con altri, riconoscendo la ricchezza e la profondità del cammino fatto. Vediamo che ogni esperienza è unica e non si possono fare confronti. Accogliere il valore delle persone e fare tesoro di tutto ciò che ci consegnano col racconto della loro esperienza ha continuato a farci crescere e ha contribuito a renderci sempre più consapevoli del percorso intrapreso».
Una proposta su cui chiunque potrebbe riflettere. Chi desiderasse proporsi, approfondire l’argomento o conoscere queste storie può contattare l’équipe affidi del consorzio socioassistenziale Alba, Langhe e Roero all’indirizzo e-mail affido@sesaler.it oppure ai numeri 349-29.28.025 e 349-29.28.227.
Stefano Mo
