Sporcizia e incuria nei territori del turismo, ma scarsa attenzione dell’opinione pubblica

Sporcizia e incuria nei territori del turismo, ma scarsa attenzione dell’opinione pubblica

LETTERA AL GIORNALE Gentile direttore, come di consueto sto leggendo la Gazzetta d’Alba. Bellissima fotografia in prima pagina di turisti che camminano sulle nostre colline e i successivi articoli sul turismo nelle colline dell’Unesco.

Mi chiedo: se questi turisti percorressero il tratto di strada che conduce a Bossolasco tra il bivio per Borine e quello per Manera ritornerebbero? Vi allego alcune foto fatte a metà febbraio e noterete come la sporcizia e l’incuria regni sovrana. Spero che almeno un paio di queste foto e un breve articolo lo pubblicherete, in modo tale che chi di dovere pulisca e sistemi in modo corretto la segnaletica.

Vi leggo e sono vostro abbonato da decenni. Ma vi pregherei di non scrivere il mio nome e cognome per evitare che qualche malintenzionato mi rechi danno.

 Lettera firmata

Gentile signore, grazie della sua segnalazione (purtroppo senza poter pubblicare il nome, visto che fare il proprio dovere di cittadini onesti e attenti al territorio può essere fonte di pericolo, anziché di lode da parte dell’opinione pubblica). Purtroppo sul fronte dell’ecologia e della salvaguardia dell’ambiente non sono tempi propizi. In ogni numero Gazzetta segnala sporcizia e incuria. Ma c’è di peggio. Nel numero scorso, ha riportato all’attenzione di tutti come si sia tornati a parlare di inceneritore nel sito dell’ex Acna di Cengio, senza tenere presente che sotto c’è una vera bomba a orologeria fatta di milioni di metri cubi di veleni e che alla prossima (possibile) alluvione potrebbero finire lungo il versante piemontese, nella Valle Bormida. Opinione pubblica e istituzioni non possono fare finta di nulla e, se è difficile e costoso smaltire il veleno accumulato, almeno si faccia qualcosa per tamponare e ridurre al minimo i danni, per l’ambiente e le persone. Il discorso si potrebbe allargare all’educazione ambientale dei cittadini, specie dei più giovani, come si potrebbe allargare ai fenomeni di portata mondiale con l’impari lotta tra chi parla di “salvaguardia del Creato” dall’opera distruttiva dell’uomo, e chi nega persino i cambiamenti climatici dovuti al saccheggio del pianeta Terra. Ma concentriamoci nel nostro piccolo territorio Unesco e facciamo il possibile almeno per non distruggere questo angolo di pianeta.  g.t.

Banner Gazzetta d'Alba