
ALBA «C’è il caos più totale in me, e non so quale strada il mio angelo mi stia davvero indicando. Me ne sono tatuata giusto uno in America quando già non stavo bene, per sentire sempre la presenza di qualcuno al mio fianco, eppure la sua voce è così flebile che ascoltarla è spesso o quasi sempre difficile». È questa una delle poesie di Irene Ferrero che, sabato 29 marzo, hanno accolto un folto pubblico all’Auditorium della Fondazione Ferrero, in occasione della serata speciale “Voglio Imparare ad Amarmi”, promossa dall’Associazione Il Bucaneve per ricordare questa giovane donna scomparsa lo scorso anno a soli 23 anni, sopraffatta dopo aver lottato come una leonessa contro quei disturbi alimentari verso i quali in questa serata si è cercato di sensibilizzare quanta più gente possibile.Questa era una delle tante poesie esposte nel foyer dell’Auditorium insieme ai disegni di Irene, che hanno catturato l’attenzione dei partecipanti, facendo riflettere su temi profondi e dolorosi.
L’evento ha seguito quello del 15 marzo, in occasione della Giornata Nazionale contro i disturbi alimentari, che aveva visto l’inaugurazione della panchina lilla in Zona H. Durante la serata, il sindaco di Alba, Alberto Gatto, ha ricordato l’importanza della prevenzione e della sensibilizzazione: -«Non c’è modo migliore per ricordare una persona cara a tanti di noi, e farla rivivere nella memoria di ciascuno di noi attraverso eventi come questo. La prevenzione è fondamentale per evitare conseguenze drammatiche, ed è essenziale affrontare tempestivamente il problema».
La dottoressa Stefania Lanaro, psicologa e vice presidente dell’Associazione Il Bucaneve, ha enfatizzato l’importanza di non dimenticare le persone che affrontano disturbi alimentari. Ha dichiarato: -«Dietro ogni disturbo alimentare c’è una persona che soffre. Non dobbiamo parlare solo di anoressiche, bulimiche o persone sovrappeso, ma di individui che vivono una sofferenza profonda. In questa tragedia, la scomparsa di Irene, è nato qualcosa di meraviglioso: l’opportunità di unire tante persone per un unico obiettivo».
La dottoressa Lanaro ha anche sottolineato quanto sia cruciale prendersi cura degli altri: -«Capita anche a te, perchè nessuno di noi è esente. Quando si sta accanto a chi soffre di disturbi alimentari, si vive un dolore che strappa il cuore. Dobbiamo imparare a prenderci cura degli altri, perché un giorno potrebbe essere qualcuno di noi a chiedere aiuto».
«Prendersi cura vuol dire non lasciare indietro nessuno, non dimenticarci di chi sta soffrendo. Troppe persone si rivolgono ai servizi, ma ce ne sono molte di più che non chiedono aiuto. Quando i ragazzi e le ragazze mi raccontano la loro esperienza, provo paura per loro. Il ‘boh’, che spesso sento dire da chi è in difficoltà, è un segno di speranza. Significa che, nonostante la maschera del disturbo alimentare, c’è ancora un barlume di consapevolezza», – ha aggiunto la dottoressa.
La dottoressa Maria Impallomeni, psichiatra dell’ASL CN2, ha ricordato il prezioso tempo trascorso con Irene, mettendo in evidenza la difficoltà del lavoro svolto in situazioni con risorse limitate: -«Dire che ho conosciuto Irene è riduttivo. Abbiamo fatto di tutto per aiutarla, ma la situazione era difficile. Nonostante ciò, stiamo continuando a cercare nuove strategie di supporto per chi soffre di disturbi alimentari». Inoltre, la dottoressa ha parlato della realizzazione di un opuscolo informativo sui disturbi alimentari, che include i contatti dei professionisti a cui rivolgersi per ricevere aiuto.
Monca Sciolla, madre di Irene, ha concluso il suo intervento sottolineando l’importanza della sensibilizzazione: -«Dietro ogni numero, ogni statistica, ci sono giovani che possono riprendersi. Lavorare sulla prevenzione è fondamentale, così come garantire che ci siano sempre più professionisti formati, capaci di offrire un aiuto concreto».
Anche Ilaria, sorella di Irene, ha condiviso la sua esperienza di sorella di una persona che soffre di disturbi alimentari: -«Non è facile essere fratelli o sorelle in queste situazioni, ma è fondamentale parlarne. Il dolore e la sofferenza non vanno nascosti, ma devono diventare una motivazione per combattere insieme».
La serata ha continuato con un’esibizione musicale del Trio Triskell che ha presentato un prodigioso batterista di 8 anni, Alessandro, che ha portato una carica di energia sul palco. Successivamente, i Los Tres Amigos hanno intrattenuto il pubblico con uno spettacolo che, tra ironia e serietà, ha esplorato il rapporto tra genitori e figli, grazie ai racconti di Albertino Troia e alle canzoni di Andrea Stirano e Monica Veglio, accompagnati al piano da Marco Stirano.
Un momento particolarmente emozionante è stato quando Irene è tornata a “volteggiare” in un video che la ritraeva durante un esercizio di ginnastica ritmica, disciplina che amava, con le parole di Gio Evan, «Sei Perfetta», che risuonavano in sottofondo.
Il ricavato della serata è stato interamente devoluto all’Associazione Il Bucaneve, impegnata nell’offrire supporto a chi soffre di disturbi alimentari. Per maggiori informazioni, è possibile visitare il sito ufficiale dell’associazione: www.assilbucaneve.it.
alice ferrero
