Guarene / Il parco d’arte Sandretto svela l’area ludica per i bambini

Guarene parco d'arte Sandretto

GUARENE La fondazione Sandretto Re Rebaudengo svelerà tre installazioni che formeranno un’area ludica per bambine e bambini, con una cerimonia fissata per sabato 24 maggio alle 18 al Parco d’arte attivo dal 2019 sulla collina di San Licerio.

Si tratta di:

  • Une machine à joeur di Parasite 2.0,
  • Altalena (al vento) di Francesco Arena,
  • Cherepaha (Letdown) di Sanya Kantarovsky.

L’iniziativa fa parte del progetto Snodi colline co-creative di Langhe Monferrato Roero, finanziato dall’Unione europea Next generation Eu.

Il Parco d’arte Sandretto Re Rebaudengo, con ingresso in viale Bouillargues 34 a Guarene è aperto tutti i giorni gratuitamente.

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Le installazioni

Parasite 2.0 / Une machine à jouer, 2025

Une machine à jouer è un’installazione permanente progettata da Parasite 2.0 e prodotta per il Parco d’arte. Addossata al fianco della collina, è una struttura praticabile che crea un paesaggio di gioco. Due griglie ondulate e tre grossi tubi attrezzati sono gli elementi che hanno disegnato per creare uno spazio di scoperta e avventura. Grazie alla pendenza del terreno, i moduli invitano i bambini e le bambine ad arrampicarsi, cimentandosi con la ricerca dell’equilibrio, con le proprie capacità e con la necessità di fare attenzione. La struttura di Parasite 2.0 offre la possibilità di mettere in gioco il corpo e l’immaginazione, individualmente e in gruppo ed è una macchina per giocare in piena libertà.

La scultura di Sanya Kantarovsky, posizionata accanto all’installazione, offre una diversa forma per praticare insieme arte e gioco.

Parasite 2.0 è uno studio di i progettazione che lavora all’incrocio tra architettura, design e scenografia con sede a Milano, fondato nel 2010 da Stefano Colombo, Eugenio Cosentino e Luca Marullo.

 

Francesco Arena / Altalena (al vento), 2022

Installata tra i pioppi della collina, l’Altalena (al vento) di Francesco Arena appare alta e irraggiungibile. Come numerose altre opere del Parco d’arte, è una scultura che il visitatore può mettere in moto con il pensiero e l’immaginazione, osservandone dal basso le oscillazioni, generate naturalmente dall’aria e dal vento. Sotto il sedile, fuso in bronzo, l’artista ha inciso una lunga frase divisa in due parti. La prima, da sinistra a destra, dice: “Tutti i giorni presenti si somigliano fra loro”; la seconda, da destra a sinistra: “Ogni giorno passato è differente a suo modo”. Ispirata all’incipit del romanzo Anna Karenina di Tolstoj (“Tutte le famiglie felici si somigliano ma ogni famiglia infelice lo è modo suo”), la frase rielaborata dall’artista dondola, ricalcando nel moto fisico del pendolo i tragitti e le direzioni fluttuanti della vita, la ciclicità dei giorni uguali e diversi. Mossa dal vento, l’Altalena di Francesco Arena è un’opera silenziosa che trasforma un oggetto legato all’infanzia, al gioco e alla spensieratezza in uno strumento riflessivo e metaforico.

Francesco Arena è nato nel 1978 a Torre Santa Susanna (Brindisi). Vive e lavora a Cassano delle Murge (Bari).

Sanya Kantarovsky / Cherepaha (Letdown), 2017

Cherepaha è una scultura di Sanya Kantarovsky realizzata per Letdown, la mostra personale che la fondazione Sandretto Re Rebaudengo gli ha dedicato nel novembre 2017 nella sede di Torino. In quell’occasione, l’artista, nato a Mosca ed emigrato da bambino negli Stati Uniti, aveva rievocato la propria infanzia con un ciclo di dipinti su tela e un grande wall painting e con la versione scultorea delle “cherepashki”, le tipiche tartarughe in acciaio presenti nei parchi gioco delle K-7 o Krushevki, le case di edilizia pubblica costruite in Unione Sovietica dagli anni ’60 ai ’90 del ‘900.

Ricollocata nel Parco d’arte, la scultura si separa da quell’immaginario legato a un’architettura fortemente omologata e standardizzata e riguadagna la versatilità di una struttura gioco praticabile. Posta accanto a Une machine à jouer di Parasite 2.0, la tartaruga in tubolari d’acciaio colorato è una forma semplice ed essenziale, pronta ad accogliere i gesti e le invenzioni dei bambini e delle bambine in visita al Parco.

Sanya Kantarovsky è nato a Mosca nel 1982. Vive e lavora a New York.

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