Ultime notizie

ABITARE IL PIEMONTESE / La parola della settimana è Pavajon

Significa: padiglione, capriata, baldacchino, spazio definito e riparato

Abitare il piemontese: la parola della settimana è Possacafé 28

di Paolo Tibaldi 

ABITARE IL PIEMONTESE – C’è una parola piemontese che porta con sé una sorprendente stratificazione di significati: pavajon. In origine indica la capriata, il colmo in legno che regge il tetto a due spioventi delle case rurali: un elemento solido, nascosto ma essenziale, che custodisce la vita domestica e il lavoro contadino. Da lì il termine si estende al fieno o alla paglia che, traboccando dal fienile, sembra quasi sporgere come un segno di abbondanza e di continuità agricola. Ma pavajon è anche uno spazio coperto. Può essere il baldacchino che sovrasta il letto (let a pavajon), simbolo d’intimità e protezione oppure l’atrio sostenuto da colonne, che apre e protegge l’ingresso di una dimora.

Se la più immediata e corretta traduzione in italiano è padiglione, non è da meno l’inglese pavillon o il francese pavillon (derivato dal francese antico paveillon). Le sue radici affondano nel latino papilionem, cioè farfalla (papillonin francese), la parola in epoca militare assume il senso di tenda da campo: come le ali leggere che si aprono, le tele si dispiegano creando un riparo mobile. Nel passaggio da Roma al Medioevo, dal francese all’inglese, il termine ha custodito sempre l’idea di copertura, rifugio, protezione.

In piemontese, pavajon trattiene questa lunga memoria storica e linguistica che oscilla tra il concreto della trave di legno e il simbolico della tenda che accoglie. Se la parola pavaglione risulta familiare anche in italiano, probabilmente è dovuto al fatto che sia stata utilizzata dallo scrittore Beppe Fenoglio nel suo indimenticabile romanzo breve La Malora. La cosiddetta cascina del Pavaglione è luogo dell’ambientazione principale della vicenda, ovvero dove il protagonista Agostino lavora alle dipendenze di Tobia. Fenoglio conosceva bene quel luogo, collocato geograficamente a San Bovo di Castino: durante la lotta di Liberazione partigiana, cui prese parte, ci si rifugiava là per trascorrere la notte e cercare di riposare. Nella Malora, pubblicata nel 1954 ma ambientata a inizio secolo, il Pavaglione cambia la sua funzione, pur rappresentando di fatto un luogo di Resistenza in senso ampio.

Banner Gazzetta d'Alba