BRA Il Comune di Bra, sindaco Sibille in testa, non ci sta affatto a dare per “spacciato” il punto nascite dell’ospedale Santo Spirito, la cui chiusura è stata prevista dalla Regione per il 30 giugno prossimo.
Giovedì scorso l’argomento è stato affrontato dalla Conferenza dei capigruppo del Consiglio comunale insieme al sindaco Bruna Sibille e all’assessore provinciale Roberto Russo. Tutti hanno concordato che «nella consapevolezza che non sia corretto, per ragioni sia sanitarie sia di ordine economico, chiedere cocciutamente il mantenimento di tutti i servizi sanitari sotto casa e consci di come Bra e Alba riuscirono a compiere, caso unico in Piemonte, una razionalizzazione delle due strutture ospedaliere esistenti a beneficio di un ospedale unico, non possiamo condividere una politica che, a piccoli passi, prospetti un ridimensionamento dell’ospedale braidese».
Aggiungono gli amministratori: «In una situazione di incertezza sui tempi di realizzazione del nuovo ospedale di Verduno, con difficoltà nell’ottenere dagli organi competenti garanzie sulle risorse necessarie nel portare a termine i lavori, è assolutamente irrinunciabile il rispetto degli originari accordi che prevedevano il pieno mantenimento di tutti i servizi – ivi compreso il punto nascite di Bra – negli ospedali di Alba e di Bra sino all’entrata in esercizio dell’ospedale di Verduno».
Il sindaco Bruna Sibille esprime profonda delusione per le promesse mancate dell’assessore regionale Ugo Cavallera: «C’era l’accordo di sentirci dopo le sentenze del Tar di questi giorni per discutere della questione alla luce delle decisioni del Tribunale amministrativo, ma per ora non sono riuscita a contattare Cavallera».
Rabbia e delusione anche per i rappresentanti della nostra zona che siedono in Regione. «Vogliamo vedere con che faccia verranno a chiedere i voti per le prossime elezioni regionali, visto che quasi tutti non hanno fatto alcunché per scongiurare la chiusura del punto nascite», conclude il Sindaco. Diego Lanzardo
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