
TORINO L’arcivescovo di Torino (diocesi che comprende anche Bra), Roberto Repole, in occasione dei tradizionali auguri di Natale, ha voluto ricordare che se per molti questa è una festa, non lo è per le persone più «fragili e povere, che, in questo periodo, sentono ancora di più l’esclusione sociale».
«Oggi la cultura dominante tende ad enfatizzare i diritti individuali a discapito di un richiamo a dimensioni e diritti sociali che sono ugualmente importanti», ha sottolineato Repole, ricordando che «viviamo anche contesti in cui c’è gente che perde il lavoro, di fabbriche che chiudono e sono persone, sono relazioni familiari, non numeri».
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«Sarebbe opportuno – ha aggiunto – recuperare il valore fondamentale del Natale del figlio di Dio che abbandona il mondo divino per donarsi agli uomini». Secondo l’arcivescovo «non basta lamentarsi, ma occorre soprattutto pensare e lavorare per costruire il futuro di Torino e della regione attraverso una visione prospettica delle questioni riguardanti il mondo del lavoro, coinvolgendo tutte le istituzioni».
Repole, su un suo incontro con i vertici di Stellantis dopo il suo appello di alcune settimane fa sul futuro a Torino dell’azienda, ha spiegato che «ci saranno delle possibilità, ma non è stato ancora fissato nulla».
Repole, infine ha annunciato due incontri su temi sociali e sul lavoro: uno, il 16 gennaio, con il sindaco Lo Russo e il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e uno, il 20 gennaio, una mattinata di riflessione con i politici e con gli amministratori del Torinese sull’impegno per il bene comune.
Ansa
