TORINO – È deceduto nella notte tra martedì 26 e mercoledì 17 agosto, all’hospice Cottolengo di Chieri, Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino (diocesi di cui fanno parte anche Bra, Sanfrè, Sommariva Bosco e alcuni territori della Granda) dal 2010 al 2022 e amministratore apostolico di Susa dal 2019 al 2022. Aveva 80 anni. Era ricoveraro nella struttura sanitaria a seguito di una malattia respiratoria.
La notizia è stata data dal successore Roberto Repole che celebrerà i funerali venerdì 29 alle 15.30 nel duomo di Torino.
La biografia
Nato a Rossiglione, provincia di Genova e diocesi di Acqui Terme, e formatosi nei seminari di Acqui Terme e Rivoli, l’arcivesvovo emerito di Torino Cesare Nosiglia, era diventato prete il 29 giugno 1968 e aveva proseguito gli studi di teologia e Sacra scrittura alla Pontificia università lateranense e Istituto biblico di Roma.
Dal 1971 al 1991 vicedirettore e poi direttore dell’ufficio catechistico nazionale della Cei, dal 1971 al 1991, il settembre di quell’anno era stato consacrato vescovo. Ausiliare e poi vicegerente della diocesi di Roma, era impegnato soprattutto nei settori dei giovani, dell’educazione e della scuola cattolica, molto attento anche alle condizioni degli emarginati, in particolare persone senza dimora e nomadi.
Trasferito nel 2003 alla diocesi di Vicenza, viene poi nominato arcivescovo di Torino nel 2020. La forte sensibilità ai temi sociali, lo porta a prendere posizioni pubbliche impegnative nelle numerose aree di crisi che caratterizzano le vicende di Torino e del Piemonte, spesso schierandosi in prima persona di fianco ai lavoratori. Un magistero di strada a cui accompagna una forte attenzione per i giovani e le realtà del territorio. Sua l’immagine di Torino due città e la lettera pastorale Non stranieri ma concittadini e familiari di Dio.
Fra i le sue battaglie dell’ultima parte del suo impegno da arcivescovo, quelle per le crisi Embraco e dell’auto. Forte anche il suo impegno per la Sindone, con la promozione della prima ostensione dedicata in modo speciale ai malati e alle persone in sofferenza, durante il Covid, un’ostensione straordinaria alla presenza delle autorità civili di Torino e del Piemonte, come momento comune di preghiera. e, nel 2015, l’ostensione pubblica con la visita di due giorni di papa Francesco.
Alberto Cirio ricorda Nosiglia
«Con la scomparsa dell’Arcivescovo emerito Cesare Nosiglia, Torino e il Piemonte perdono un grande uomo di fede, innamorato di Dio, della Chiesa e degli uomini. Una voce preziosa, sempre attenta alla dignità della persona, come conferma la sua costante attenzione alla tutela del lavoro, dei lavoratori e delle lavoratrici delle aziende in crisi del nostro territorio negli anni in cui ha guidato con determinazione, amore e spirito di servizio la chiesa torinese», dice il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio.
«Non dimenticherò mai la sua vicinanza nei lunghi e drammatici mesi del Covid, e in particolare quando abbiamo pregato insieme di fronte alla Sindone, alla vigilia di una Pasqua difficile che, ancora di più in quell’occasione, doveva essere occasione di speranza e rinascita. Ai suoi cari e a tutta la comunità ecclesiastica il cordoglio mio e della Regione Piemonte».
		