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Inizia la Fiera: domani apre il Mercato nella Maddalena

È il luogo in cui è possibile acquistare i tartufi direttamente dai trifolao, ma anche optare per l'analisi sensoriale o le degustazioni di vini

Mercato tartufo Alba 2017
Stelvio Casetta (a sinistra) nel Mercato del tartufo alla Fiera di Alba (anno 2017)

FIERALe storie dei cercatori, il loro rapporto con il bosco e il cane, le emozioni e i silenzi della notte, il desiderio e la sospensione della cerca. È una parte del mondo che si cela dietro alle teche di vetro, alle bancarelle che ogni anno animano il Mercato mondiale del tartufo bianco d’Alba.

La grande struttura è già allestita nel cortile della Maddalena, in via Vittorio Emanuele 19. Al suo interno i visitatori potranno acquistare il tartufo direttamente dai venditori presenti (commercianti o trifolao) con la supervisione e il supporto della Commissione qualità, formata da esperti che su richiesta valutano la validità del prodotto. Gli orari di apertura vanno dall’11 ottobre all’8 dicembre, il sabato e la domenica dalle 9.30 alle 19. Apertura straordinaria lunedì 8 dicembre. Oltre a incontrare i trifolao sarà possibile acquistare i prodotti agroalimentari del territorio. Un’area specifica è inoltre riservata alla degustazione dei vini di Langhe, Roero e Monferrato proposti all’interno della Grande enoteca dall’Ais Piemonte, sezione regionale dell’Associazione italiana sommelier.

Il cambiamento climatico

Il Mercato mondiale è dunque centro di osservazione e di rapporto diretto con un prodotto in veloce cambiamento, con molte sfide da affrontare nel futuro. Spiega Antonio Degiacomi, presidente del Centro nazionale studi tartufo: «Abbiamo goduto per secoli di una straordinaria risorsa naturale, abbiamo sviluppato conoscenze e pratiche per rispettarla, individuarla, portarla alla luce e sulle tavole. L’abbiamo saputa valorizzare. Ora ci troviamo a fronteggiare la crescita della richiesta e un insieme di condizioni meno favorevoli, dal clima che cambia fino alle trasformazioni nella gestione agraria e forestale». Senza scordare che «il tartufo bianco pregiato rimane un fungo molto esigente e poco adattabile».

Per capire il tartufo le analisi sensoriali sono il primo passo. I laboratori si svolgono in compagnia di esperti, i quali guidano i partecipanti in un’indagine sulle caratteristiche organolettiche del tartufo con l’uso di vista, tatto, gusto e olfatto. L’appuntamento sarà ogni sabato e domenica di Fiera alle ore 11, alle 15 e alle 17. L’esperienza ha un costo di 25 euro e include l’ingresso al Mercato mondiale del tartufo bianco d’Alba e al Mudet (Museo del tartufo), dove gli incontri sono ospitati, in una sala apposita. Il biglietto è acquistabile sul sito della Fiera.

L’analisi sensoriale

Come spiega Antonio Degiacomi, presidente del Centro nazionale studi tartufo, «l’analisi sensoriale è un’attività formativa e coinvolgente, condotta dai giudici esperti del Centro nazionale studi tartufo, che guidano le persone nella valutazione delle qualità del tuber magnatum Pico. Attraverso test olfattivi, esercizi pratici e l’uso di schede di valutazione, si entra nel mondo dell’analisi sensoriale, imparando a descrivere l’aroma del tartufo in modo preciso e consapevole».

L’analisi visiva si compone della valutazione dell’integrità del corpo tartufigeno, considerandone la forma e l’estetica. Anche il grado di pulizia è importante in quanto la presenza di residui di terra, oltre a rendere meno gradevole l’aspetto, può mascherare difetti e imperfezioni.

Inoltre, l’ispezione visiva valuta il grado di “attrattività” – intesa come una sensazione strettamente personale, riguardante la bellezza e la gradevolezza estetica dell’esemplare.

La valutazione tattile prevede invece l’analisi della consistenza del tartufo: un buon prodotto deve dare appena la sensazione di elasticità, deve essere turgido e compatto, non presentarsi né duro, né eccessivamente elastico.  Infine la fase olfattiva: l’aroma è costituito da un ventaglio di sensazioni semplici e di intensità e ampiezza variabile, tra le quali il profumo fermentato, di fungo, miele, fieno, aglio, spezie, terra bagnata e ammoniaca. 

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