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Come fare per accogliere un bambino in difficoltà?

Come fare per accogliere un bambino in difficoltà?

LA DOMANDA Che cos’è l’affido familiare? Cerchiamo di capirlo grazie all’associazione Anfaa di Cuneo. L’affido è una forma temporanea di aiuto e sostegno a un minore e alla sua famiglia che si trovano a vivere una situazione di difficoltà.

Il bambino, a fronte del disagio familiare, può maturare diverse forme di sofferenza psicologica, relazionale o sociale e quindi l’ingresso in una nuova e temporanea famiglia diventa non solo un’opportunità, ma anche un processo delicato. Regolamentato da una legge del 1983, aggiornata nel 2001, l’affido nel corso degli anni è cambiato adattandosi ai mutamenti della realtà. Accanto a quello residenziale esistono oggi altre tipologie, come l’affiancamento familiare e l’affido part-time.

Il tentativo è quello di adattare le esigenze del minore a quelle delle famiglie affidatarie, a seconda, ad esempio, degli orari lavorativi della coppia. Per quanto riguarda gli affidatari, si tratta di persone per così dire “comuni”. Non serve rispondere a requisiti economici o sociali specifici.

Per una famiglia che si interroga sulla possibilità di aprire la porta di casa a un bambino in temporanea difficoltà, il primo passaggio è cercare all’interno di un consorzio socioassistenziale l’équipe affido e richiedere un appuntamento. Oppure può rivolgersi ad associazioni come Anfaa o Papa Giovanni XXIII. Se la coppia conferma la propria disponibilità, viene inserita in una banca dati.

s.e.

INCHIESTA: BAMBINI CONTESI TRA LEGGI E FAMIGLIE

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